Avranno parecchio di cui parlare assieme, Papa Francesco e Javier Milei, il prossimo 11 febbraio in Vaticano. Mentre in questi giorni i manifestanti argentini hanno messo in scena il più grande spettacolo di opposizione contro il disegno del neo presidente liberista di rimodellare il paese sudamericano con uno sciopero nazionale in cui sono state chiuse scuole e imprese, al di là del Tevere viene confermato l'incontro. L'occasione è la prossima canonizzazione di una figura argentina, morta alla fine del 1700 e particolarmente amata dalle masse dei poveri che vivono nelle villas miserias, Mama Antulas, una specie di Madre Teresa che si spese per gli ultimi, per gli indios, e per quanti erano schiavizzati all'epoca dai coloni spagnoli. Praticamente il simbolo di una Chiesa vicina a chi non ha nulla ed è oppresso dal potere dispotico.
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In agenda Milei e il Papa hanno fissato un appuntamento importante che servirà ad entrambi per capire i rispettivi margini di manovra. Francesco con ogni probabilità farà operazione di moral suasion per non effettuare tagli economici troppo drastici nei confronti dei più poveri, proteggendo le fasce fragili della popolazione. Milei però porterà a casa una photo opportunity che gli vale come una specie di viatico. Sul resto si vedrà.
Nel frattempo il decreto di Milei e il progetto di legge per salvare un Paese dal default prevede un'ondata di privatizzazioni, feroci tagli alla spesa, una espansione dei poteri presidenziali e un ridimensionamento dei diritti dei lavoratori. Nove dei 18 ministeri governativi sono già stati chiusi, compresi quelli responsabili dell'istruzione, dell'ambiente e delle donne, del genere e della diversità. La valuta argentina, il peso, è stata svalutata di oltre il 50% rispetto al dollaro. Milei dovrà spiegare a Papa Francesco perché queste mosse salveranno l'Argentina dall'"inferno economico" dei peronisti. L'inflazione mensile ha raggiunto il 25,5% rispetto al 12,8% di novembre. L'inflazione annuale ha raggiunto un massimo di tre decenni del 211,4%.