Tare ricorda la Lazio: «A Roma la mia esperienza più bella. Sarri ha un carattere difficile, ma fu una mia scelta»

Ecco le parole dell'ex direttore sportivo della Lazio, Igli Tare, ai microfoni di Radio Lega Serie A

Tare ricorda la Lazio: «A Roma la mia esperienza più bella. Sarri ha un carattere difficile, ma fu una mia scelta»
di Valerio Marcangeli
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Giovedì 15 Febbraio 2024, 15:40

All'indomani della vittoria della Lazio contro il Bayern Monaco è tornato a parlare anche l'ex ds biancoceleste, Igli Tare. Ecco come si è espresso ai microfoni di Radio Serie A a partire dalla fine della storia d'amore con il club capitolino: «Non ho rabbia per come è finita. Era un mio desiderio. La Lazio ti entra dentro e la porterò sempre con me perché è stata la più bella esperienza della mia vita, ne sarò sempre tifoso. All’inizio era strano fare questa vita senza pensieri. Poi mi sono abituato e oggi cerco di riempire le giornate visitando stadi e club, conoscendo diverse mentalità».

Igli Tare ricorda la Lazio: «La più bella esperienza della mia vita»

Una lunga storia d'amore iniziata da giocatore: «Arrivai in un momento finale della mia carriera a 32 anni e sarei voluto arrivare prima. Fui una scelta del presidente. Non lo sapevo, ma quando arrivai lo capii. Ho avuto degli anni con alti e bassi, ma fu bellissimo raggiungere la Champions con il terzo posto in campionato». Poi il ruolo da ds: «Fare il calciatore è la cosa più bella che c’è, ma non hai modo di vedere le cose sbagliate. Ho sempre cercato di far capire che la visione delle cose va fatta a 360 gradi. Entrai nell’ufficio di Lotito per fare un rinnovo da giocatore, ne uscii direttore sportivo. Ebbi difficoltà con gli ex compagni, dicevano “Perchè Lotito ha fatto questa scelta?”, ma in realtà fece bene perché avevo una buona conoscenza delle lingue e un carattere determinante».

Il rapporto col presidente Lotito

«Lotito per me è stato fondamentale. Una persona che mi ha dato tanto - rivela Tare - sarò sempre grato a lui perché ha dato nelle mani di un ragazzo senza esperienza la sorte di una società importante. Ci aveva visto lungo. In 15 anni ci sono state proposte di altri club, ma le rifiutai anche per riconoscenza verso di lui. Abbiamo un legame forte. Ci sono state discussioni, ma lui aveva la capacità di scordarsi subito di un litigio e di andare avanti». Sul futuro: «Se mi richiamasse? Non so se andrei.

In questo momento non è la mia priorità, ma più che altro avere chiarezza dopo tanti mesi in cui ho scelto di andare via. Volevo lasciare la Lazio al suo top».

Infine su Sarri e il mercato

L'ex ds ha parlato anche di Sarri: «Sul campo è molto bravo, ma fuori è difficile crearci un rapporto e comunicare. Non è una novità, ovunqnue è stato ha avuto questo carattere difficile da gestire. La scelta di 3 anni fa fu mia, condivisa con Lotito. Non ho mai avuto problemi con Sarri, me lo confermò anche in una cena che ebbi con lui alla fine. Abbiamo due modi di vedere il calcio, ma le due visioni dovevano combaciare per il bene della società. I meriti del secondo posto dello scorso anno vanno a lui e alla squadra». Infine sui migliori colpi di mercato: «Brocchi fu la mia prima scelta ed Hernanes fu il mio primo grande colpo. Quelli sfumati all’ultimo? Cavani e Kim, che poi andò al Fenerbahce».

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