TRACOLLO
Prosegue O'Shea: «Difficile mettere in parole questi momenti (anche perché l'italiano del tecnico ha ancora qualche lacuna, ndr). Abbiamo giocato bene il primo tempo, ma in alcuni momenti abbiamo lasciato a desiderare nel gioco al piede. Nel secondo tempo abbiamo perso le collisioni». «Negli ultimi venti minuti specialmente – il pensiero di Parisse – loro ci hanno dominati su molti punti. Piccoli dettagli che fanno cambiare l'inerzia. Magari se non ci avessero annullato la meta di Bronzini sarebbe anche potuta andare diversamente. Ma abbiamo anche sbagliato molto nei placcaggi e nell'1 contro 1. Prendiamo però atto del risultato. Bisogna andare avanti perché non ci sono molte altre strade».
Fa mea culpa persino il placcatutto Simone Favaro: «Abbiamo pagato la fisicità e il ritmo. E sono venuti a mancare tanti placcaggi, i miei in primis. Non voglio fare il calciofilo, ma trovo poi che l'arbitro abbia interpretato la difesa francese un po' a caso: li ho visti entrare a destra e a sinistra e lui ha lasciato correre. I problemi in rimessa laterale? Bah, forse lì è dove siamo andati meno peggio».
L'apertura Carlo Canna mette sotto i riflettori un altro dato: «I primi venti minuti del secondo tempo siamo andati sotto nel punteggio e mentalmente. Peccato, perché credevamo fosse alla nostra portata. Abbiamo sofferto anche il caldo. Nel secondo tempo si è fatto sentire e ha contribuito a farci scendere di tono. Nel primo tempo eravamo più brillanti».
FEDERAZIONE
Ancora il gioco del futuro. Parla O'Shea: «Oggi ho visto molto sul campo. Molta passione, molto cuore. Il nostro lavoro sarà quello di percorrere una lunga strada e abbiamo un gruppo competitivo per farlo. Io ho il massimo rispetto per i miei giocatori, costretti a confrontarsi costantemente contro i pronostici. Sì, a fine Sei Nazioni mi confronterò con i vertici federali, ma nel frattempo penso soltanto alla Scozia, nostro prossimo avversario. Poi penseremo al resto, ma posso dire sin d'ora che i nostri giocatori hanno bisogno di più sostegno da parte di tutti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA