Rossi e Lorenzo, la sfida
continua fuori dalla pista

Lorenzo e Rossi
di Matteo Morichini
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Sabato 21 Novembre 2015, 01:12 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 18:10
La strada verso Valencia è lastricata di cattive intenzioni, malcelati rancori e macroscopici strafalcioni gestionali e mediatici. Partendo da quest'ultimi, la decisione di cancellare la consueta conferenza stampa d'apertura del giovedì – dove mai, come in questo caso, c'era l'assoluta necessità di un limpido confronto dialettico tra stampa, case e piloti – è una pessima idea sotto tutti i punti di vista. Perche dimostra innanzitutto che la situazione - dopo il contatto tra Rossi e Marquez a Sepang – è ufficialmente sfuggita di mano agli organizzatori del Motomondiale - e nel contempo alimenta il sospetto che la MotoGp poggi su fondamenta sempre più pericolanti ed equilibri usurati. Piloti e manager avranno comunque modo di chiarirsi, o quantomeno di parlarsi, nella riunione indetta da Dorna e Fim – che nei rispettivi comunicati sono riusciti nell'impresa d'indicare orari d'inizio differenti - al posto della conferenza stampa; al termine della quale, più delle ruggini tra il Cabroncito e il Dottore, sarà interessante sondare quale clima ci sia in Yamaha.

LA RICHIESTA BOCCIATA
Tira aria grama. Ieri Lorenzo ha fornito al Tribunale per lo Sport - che il 6 novembre deciderà se confermare, inasprire o cancellare la penalizzazione a Valentino - documenti aggiuntivi in quanto «parte in causa» e «come dovere morale». Il Tas ha respinto la richiesta del maiorchino d'intervenire a Losanna pur accogliendo nel procedimento le informazioni da lui fornite. Obiettivo centrato e un'altra buona occasione persa in quanto a eleganza e sportività. Caduta di stile o meno, Jorge ha comunque piazzato l'ennesimo mattoncino carico d'odio s'un muro che non tornerà a dividere il box solo perché è più realistica l'ipotesi di un divorzio anticipato dalla scuderia d'Iwata. La Yamaha non aveva affatto gradito le esternazioni di Lorenzo a Sepang e ieri si è prontamente dissociata dall'ultima sortita unilaterale del suo pilota. Dal post Malesia in poi, lo spagnolo parla infatti attraverso il suo manager Alberto Valera.

Sono segnali. La tensione si percepisce anche nella nota ufficiale Yamaha in risposta ai contenuti del comunicato Honda a difesa del suo fuoriclasse: «Siamo in disaccordo con la loro versione dei fatti. Le parole «Valentino ha colpito il freno di Marquez con un calcio» non hanno trovato riscontro nel comunicato della Direzione Gara. «Ci auguriamo che a Valencia team e piloti dimostreranno una sportività esemplare; azione necessaria per aiutare la massima categoria del motociclismo». Che in questi giorni ricorda una gracile imbarcazione nella tempesta. Dopo la Repsol, anche Movistar – main sponsor Yamaha e detentrice dei diritti tv in Spagna – medita se rimanere legata o meno alla MotoGp e tanto per iniziare cancella il party in programma domani a Valencia. La reazione di Valentino a Sepang ed un Lorenzo emarginato – per fiera scelta personale o per volontà dei piani alti poco cambia – a livello d'immagine ridimensiona l'importanza dei tre titoli conquistati.

UN CAMPIONATO MACCHIATO
L'amara realtà è proprio questa; comunque vada a finire sul campionato 2015 ci sarà una macchia. E voci come la «VR46 produrrà il merchandising per il Barcellona», seccamente smentita da Alberto Tebaldi, ad dell'azienda di Tavullia, soffiano sui focolai. Stesso discorso per Le Iene a Cervera; la violenza va sempre condannata ma è comprensibile che la famiglia Marquez non l'abbia presa bene. E per fairplay bisognava quantomeno andare anche a Tavullia. Ci si augura che presto si torni a parlare di sport. Non succederà prima di sabato perché venerdì si pronuncia il Tas.