Partite rinviate per Coronavirus, da Marotta a Pioli: «Preoccupati. Il calendario è compresso»

Giuseppe Marotta
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Sabato 29 Febbraio 2020, 14:01 - Ultimo aggiornamento: 16:23
«Siamo in una situazione di emergenza per il Paese, è normale che al primo posto ci sia la salute. Da dirigente sportivo dobbiamo pensare a pianificare il campionato al meglio: sono preoccupato per il futuro, perché se viene prorogato il blocco fino all'8 marzo mi chiedo come si gestiranno le gare della prossima giornata. Anche quelle sono a rischio». Così l'ad dell'Inter, Giuseppe Marotta dopo la decisione della Lega di serie A di rinviare le cinque partite del week end previste a porte chiuse (tra cui Juve-Inter). «Il calendario è compresso di impegni - ha detto Marotta a Sky -, bisogna adottare un criterio univoco e armonioso».
«Ci siamo trovati davanti a questa decisione repentina della Lega che può essere comprensibili per la tutela di cittadini e tifosi - ha spiegato Marotta - La salute viene prima di tutto e l'emergenza riguarda il Paese. Ma certo sono preoccupato per come riusciremo a gestire alcune partite anche della prossima giornata che vedono coinvolte squadre impegnate in Europa come nel caso di Atalanta-Lazio, Inter-Sassuolo o Bologna-Juventus. Come Inter  abbiamo chiesto un Consiglio straordinario e anche un'assemblea perché i temi da discutere sono tanti e delicati e devono salvaguardare l'equilibrio e la competitività del nostro campionato. A questo punto il criterio adottato questa settimana va adottato anche la prossima. Dobbiamo portare avanti il campionato e farlo nel migliore dei modi. Lega ha deciso così, ne prendiamone: la decisione all'ultimo momento si poteva anche evitare ma non voglio fare polemiche. Bisogna rivedere un po' tutto il sistema a cominciare dalla Serie A a venti squadre. Io sono favorevole a 18. C'è una compressione di impegni che tocca tanti club importanti e di conseguenza bisogna pianificare nel migliore dei modi. Questa situazione straordinaria e imprevedibile ci deve far riflettere e ci deve far pensare il calendario della prossima stagione per lasciare spazi liberi infrasettimanali nel girone di ritorno, cosa che non c'è in questo campionato».

«Il calcio è con i tifosi, è entusiasmo, passione, emozione, quindi a porte chiuse non c'è. Visto che ho avuto questa esperienza, mi ero preoccupato per tutta la settimana di far capire cosa significasse giocare senza tifosi. Io sono contento che non si giochi, si poteva decidere prima però». Così l'allenatore del Milan, Stefano Pioli, sul rinvio delle partite per l'emergenza coronavirus

«Credo che, come al solito, in Italia si prendano decisioni a vantaggio di chi vuole decidere i propri tempi: vengono prese decisioni senza senso e senza logica. Da qui e sino al 24 maggio porta tutte le persone a vedere il lato oscuro del calcio. Questo campionato è stupendo, ha lotte stupende come scudetto, salvezza ed Europa. Una soluzione del genere va solo ad interesse di poche società». È dura la presa di posizione del tecnico del Lecce, Fabio Liverani, a margine della conferenza stampa di presentazione della gara contro l'Atalanta, sulla decisione della Lega di serie A di rinviare cinque partite in questo fine settimana per l'emergenza coronavirus

«Per quanto riguarda il Coronavirus e lo sport, il calcio in particolare, io rispetto le decisioni, ci mancherebbe, ma il mio parere è che deve esserci uniformità. Se non si fa giocare una partita non bisogna far giocare anche tutte le altre. Perché se la priorità è la salute delle persone, come è, allora si doveva fermare il campionato per due settimane. Giocare a porte chiuse non è calcio. Il calcio è spettacolo. Senza pubblico che spettacolo è?». Lo ha detto questo pomeriggio l'allenatore del Pescara, Nicola Legrottaglie, a proposito dell'emergenza Coronavirus, nel corso della presentazione di Pescara-Ascoli, in programma domani nel campionato di serie B alle 21 allo stadio Adriatico.
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