Roma, una squadra di uomini in un derby da uomini

Roma, una squadra di uomini in un derby da uomini
di ​Alessandro Angeloni
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Sabato 29 Settembre 2018, 17:17 - Ultimo aggiornamento: 17:40
La partita degli uomini; la squadra di uomini; un derby da uomini. Luoghi comuni, sempre le stesse menate, i soliti noiosi accordi. Stavolta, però, in questa vittoria della Roma, c’è qualche luogo comune che va onorato, anzi esaltato. Perché in fondo, la banalità è verità. Kolarov, Dzeko, De Rossi, Nzonzi, Florenzi, Manolas etc etc, sono stati uomini veri. Uomini nel non perdersi nella sofferenza (i primi venti minuti), nel reagire alla bastonata (il gol di Immobile), nel chiudere il conto e ripartire. E’ la partita di Fazio, che regala la rete del pari alla Lazio e poi dona alla Roma la capocciata del ko. Quella del delirio, del tutti a casa, quella che ti fa ti fa abbracciare al vicino anche se non lo conosci (cit).

E’ il derby di Kolarov, che è cuore ex ma gli interessa zero: faccia sporca, sinistro a cannone e via. Palla di nuovo al centro. E’ il derby dell’uomo Pellegrini, che poi è un ragazzino, che uomo forse lo diventa oggi. Un ragazzo fatto nero da tutti e anche per ovvie colpe sue (per le prestazioni negative) e che stavolta entra dentro al posto della stellina del mercato, Pastore, che si fa male dopo trentasei minuti del primo tempo. Gol di tacco, due partecipazioni concrete negli altri due gol, mille rincorse, faccia brutta, contrasti, botte, coraggio. L’uomo, il coraggio. Ecco, tutto questo. La Roma riparte da qui. Dai suoi ragazzi, anzi dai suoi uomini.
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