Ieri al termine di una lunghissima riunione davanti al presidente del collegio arbitrale Cesare Ruperto i legali delle due parti hanno preferito prendere ancora tempo: manca la lista di immobili completa di proprietà di Italpetroli fra i quali scegliere i beni che saranno trasferiti alla famiglia Sensi a titolo di “buonuscita”. Il cui ammontare comunque si attesterà attorno ai 30 milioni.
«L'udienza tenutasi in data 5 luglio 2010 è stata sospesa per l'ora tarda ed aggiornata alle ore 18 dell'8 luglio 2010 al fine della prosecuzione del tentativo di conciliazione», ha comunicato stamani, su richiesta della Consob, una stringata nota di Italpetroli confermando quanto si era già appreso ieri.
In base all'intesa, ormai definita in linea di massima, Unicredit sarà rimborsata del proprio credito vantato con la società della famiglia Sensi e di quello verso Mps (in tutto oltre 400 milioni) con il trasferimento alla banca del 51% di Italpetroli, di cui possiede già il 49%. Anche la Roma passerà a Unicredit, anche se Rosella Sensi resterà alla presidenza e gestirà la campagna acquisti e vendite fino a quando il club non verrà ceduto dall'istituto milanese.
«Ci aggiorniamo a giovedì perché a quest'ora ci sono altri impegni - ha detto ieri sera il presidente del collegio arbitrale -. Pensavamo di finire, e invece non è stato così, ma questo non è un rinvio ma solamente una sospensione. Non ci sono dissensi, si sta solo puntualizzando tutto, questa fase è definita puntuazione. Credevamo di chiudere in mezz'ora, e invece non è stato così. Ho fiducia che giovedì si possa chiudere».
Intanto oggi a Piazza Affari per i titoli della Roma hanno ceduto circa il 3% a 0,941 euro dopo il balzo del 7% di ieri.
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