L’ascesa con la Roma, la nazionale e i riconoscimenti. Nicola Zalewski sta vivendo un momento di splendore grazie a José Mourinho che ha puntato su di lui a metà della scorsa stagione. Un esterno offensivo trasformato in difensivo nel 3-5-2 del portoghese. Lui si è adattato senza fare troppe storie e in poco tempo è diventato indispensabile nello scacchiere dello Special One. Vina è stata relegato in panchina e Nicola è definitivamente sbocciato, giocando 34 partite in due anni e realizzando due assist. Questa estate José lo ha blindato nonostante il ritorno di Spinazzola, è come se avesse avuto il sentore che sarebbe servito da un momento all’altro. E così è stato perché i due infortuni di Karsdorp e Celik e le condizioni non ottimali di Leo, gli hanno riaperto la strada. Lui non si è fatto trovare impreparato nonostante gli infortuni che lo hanno frenato. Prima alla caviglia a inizio stagione e poi l'affaticamento muscolare rimediato contro il Ludogorets. Durante la sosta per le nazionai è volato in Polonia dove ha giocato le due partite di preparazione ai Mondiale contro Olanda e Galles da titolare: al momento è tra i 47 pre-convocati per il Qatar e solo il 10 novembre, giorno di divulgazione delle liste definitive, saprà se prenderà parte alla spedizione invernale. Con la Roma, invece, ha giocato anche a destra pur essendo la sinistra la sua fascia preferita. Non ha mai sfigurato: cross, corsa, dribbling e aggressività sono le qualità migliori del classe 2002.
La nuova attenzione ai giovani
Nato a Tivoli e cresciuto a Poli, ha perso il papà un anno fa poco dopo l’esordio nella nazionale polacca. Ha fatto tutta la trafila nel vivaio giallorosso fino ad approdare in Prima squadra. Ed è stato il nuovo approccio ai giovani della proprietà statunitense a contribuire alla sua ascesa: più attenzione alle qualità individuali dei ragazzi, allenate fino a 100 ore in più all’anno e report continui di preparatori, psicologi, nutrizionisti e tecnici. Infine, la complicità di José Mourinho che non ha avuto paura a farlo esordire quando era necessario. Un prodotto “fabbricato” in casa e che adesso vale milioni di euro. Il suo contratto scadrà nel 2025, ma la società sta lavorando a un rinnovo fino al 2027 con adeguamento dello stipendio (attualmente guadagna 300mila euro). Anche perché durante il Mondiale potrebbe mettersi in evidenza e a quel punto Milan, Inter e Juventus potrebbero bussare alla sua porta.