Pellegrini, veleno per tutti i suoi "nemici". «Falliti»

Pellegrini, veleno per tutti i suoi "nemici". «Falliti»
di Gianluca Lengua
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Lunedì 7 Dicembre 2020, 07:30

Non accenna a fermarsi il periodo buio che sta vivendo Lorenzo Pellegrini. L’infortunio alla caviglia destra di ieri (trauma contusivo-distorsivo, esami nelle prossime ore) non fa altro che accentuare la sua frustrazione. Lorenzo si è reso conto immediatamente dell’errore ed è stato il primo a pensare che avrebbe potuto fare qualcosa di diverso, il problema è che Pegolo gli chiudeva lo specchio e ha pensato di servire Edin, ma il passaggio è riuscito male. Questo non giustifica gli insulti di chi, attraverso i social, è andato oltre le critiche: «Voi continuate a parlare e insultare tutti, noi continuiamo a correre e lottare per questa maglia. Falliti. Forza Roma, forza questo grande gruppo», è la Instagram stories che ha pubblicato circa mezzora dopo il match. In serata si è scusato, con un altro post, precisando che il “falliti” non è per chi critica ma per chi insulta. Un messaggio istintivo, non pianificato con i suoi social media manager o con la Roma e che colpisce chi dietro un telefonino a volte va oltre le semplici critiche. Perché sono migliaia i post su Facebook, commenti e tweet che hanno avuto come oggetto il centrocampista reduce dalla quarantena per Covid-19. Il virus è scomparso appena due settimane fa, non si è allenato come avrebbe dovuto. Una circostanza che non è considerata un alibi né dal giocatore né dal tecnico, ma che incide sul rendimento come certificato da Dzeko (anche lui segnato dal Covid) nell’intervista flash a fine primo tempo: «Non sono ancora al top». Gli insulti a Lorenzo di ieri sono solo un’altra goccia che sta riempendo un vaso che rischia di traboccare, non è stato un caso se lo scorso anno Francesco Totti in occasione di un 4-2 contro il Sassuolo all’Olimpico in cui Lorenzo ha servito tre splendidi assist, ha commentato: «Sembrava che avesse la 10 sotto». 
Le polemiche nei suoi confronti si stanno facendo troppo pesanti e il rischio è che possa scegliere di giocare altrove dato che le offerte non mancano e, non avendo rinnovato il contratto (scadenza 2022), basterebbe pagare alla Roma la clausola rescissoria da 30 milioni per portarselo via. 
I RISCHI
A lasciare la Capitale per adesso non ci pensa, la moglie Veronica è in attesa del secondo figlio, dopo avergli regalato la piccola Camilla nell’agosto del 2019, ma se l’ambiente dovesse farsi troppo pesante e poco tollerante allora la possibilità di lasciare la città potrebbe concretizzarsi. Anche perché non è la prima volta che il centrocampista è diventato oggetto di critiche feroci da parte dei tifosi: è accaduto nella stagione 2018/19 quando nel derby d’andata ha mostrato le orecchie dopo aver segnato il primo gol, in risposta ai troppi giudizi negativi. O lo scorso anno quando l’Olimpico lo ha sommerso di fischi durante la sostituzione della partita d’andata di Europa League contro Gent vinta 1-0. 
L’AMORE
Certamente in quell’occasione Pellegrini non ha brillato, ma è diventato un capro espiatorio: «Se c’è uno dei miei che ama la Roma come nessuno quello è Pellegrini, sente più che gli altri certe responsabilità», ha detto Fonseca a fine partita.

Pellegrini è l’ultima bandiera rimasta, sente le pressioni più degli altri per un senso di responsabilità nei confronti della maglia che indossa. Da circa un anno non è mai riuscito ad essere al meglio della condizione: prima la frattura del quinto metatarso (29 settembre 2019), poi un’altra contusione al piede e diversi problemi muscolari; quest’anno il Covid nel suo momento migliore e adesso la distorsione alla caviglia. Passerà.

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