Nazionale, Immobile: «Mi sento titolare di questa Italia»

Nazionale, Immobile: «Mi sento titolare di questa Italia»
di Mario Tenerani
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Mercoledì 2 Settembre 2020, 15:21 - Ultimo aggiornamento: 18:44
Mister Scarpa d’Oro non ha intenzione di fermarsi: “E’ il momento più bello della mia carriera, voglio fare grandi cose con la Lazio e in Nazionale”. Ciro Immobile è felice anche se si sarebbe aspettato di più in termini di riconoscenza: “Mi hanno fermato per strada anche non tifosi della Lazio, però credevo in qualcosa di meglio dopo aver vinto, uno dei tre italiani, uno trofeo da sogno… Pensavo di essere Immobile l’italiano che sfidava i più grandi attaccanti stranieri…”. La sfida col Gallo: “Con Belotti competizione sanissima, ci alterniamo, ma io mi sento titolare”. 
Ciro, dopo la Scarpa d’Oro quanto si sente più forte? 
“Un’enorme soddisfazione e tanti pensieri per i sacrifici fatti per vincere la Scarpa d’Oro. Ho sempre avuto autostima, ma ora di più. Mi sale la voglia di voler far bene con la maglia azzurra”. 
Cosa chiede ai compagni della Nazionale? Perché nella Lazio giocano tutti per lei…
“Anche qui ci sono tanti che mi conoscono, certo in Nazionale essendoci meno tempo a disposizione diventa tutto difficile. Posso dire che sento molta responsabilità per il percorso da fare anche se il rinvio dell’Europeo ci può aiutare, lo vedo come fatto positivo. Possiamo arrivare a questo appuntamento con con più voglia e fame, considerato pure il percorso netto fatto per arrivare fino a questo punto. Spero che i compagni mi mettano nelle condizioni di far bene anche in azzurro”. 
Questo trionfo personale che lei ha avuto come si traduce in chiave Nazionale?
“Tutti adesso si aspettano tanto da me, si aspettano ciò che faccio nelle Lazio. La Nazionale è la squadra del popolo e la gente vuole vedere i calciatori bravi come lo sono in campionato nei loro club”. 
E’ un peso la Scarpa d’Oro? 
“No, ti deve dare solo una cosa in più e nessun peso sulle spalle perché se accadesse questo sarebbe dannoso per tutti. Io spero che sia motivo d’orgoglio per tutti gli italiani… In fin dei conti siamo stati soltanto in tre in questo Paese a vincerla. Ho sentito apprezzamento, ma non come me lo aspettavo…”.
Si spieghi meglio.
“Ognuno può tifare per chi vuole, ma Immobile della Lazio, giocatore italiano, giocava contro Lukaku belga, Ronaldo portoghese e tutti gli altri, insomma sfidavo attaccanti stranieri. Era la fine della stagione, la Juventus aveva già vinto lo scudetto, la corsa per le coppe definita, restavano solo la lotta per non retrocedere e la mia gara per la Scarpa d’oro… Un po’ più di interesse me lo aspettavo… Ma ringrazio Toni uno che ha segnato valanghe di gol e che ha vinto tantissimo facendo cose straordinarie. Il suo giudizio per me vale ancora di più. Orgoglioso di aver giocato con lui”. 
Dalla Lazio che si aspetta?
“Era rimasto un po’ di rammarico per come era finita la stagione, poi per fortuna è andato via perché ci ha fatto molto bene lasciare Formello e andare in ritiro. Restando a Roma pareva di essere lì ancora a preparare le partite post lockdown… Ho visto il calendario si partirà subito forte. Tutti si aspettano tanto da noi e poi ci sarà anche la Champions che ci succhierà energie, ma sarà bello così. Vorrei ripartire con la Lazio delle 11 vittorie consecutive e il bel gioco che mettevamo in mostra”. 
A proposito di calendario: Atalanta, Inter, Juve nelle prime 7 partite. Non male…
“L’inizio contro le big ci deve dare la forza giusta. Poi ricordiamoci che quando giochiamo da Lazio mettiamo tutti in difficoltà”. 
Per lei un’estate particolare, forse unica…
“E’ il momento più bello della mia carriera, sono orgoglioso di questo traguardo. Un agosto fantastico. La partita più dura col Brescia, quella in cui dovevo fare un gol in più di Lewandowsky. Il peso di quella rete era notevole e l’ossessione di segnare mi portava a fare anche cose che non avrei dovuto fare. Ma per me era un sogno che per altro avevo accarezzato due anni prima di infortunarmi”. 
Dopo questo trofeo si sente finalmente titolare nell’Italia?
“Tutti si devono sentire titolari della Nazionale. Con l’Armenia è stato il momento in cui mi sono divertito di più. Il Ct ci ha sempre alternati con Belotti, ma io mi sento titolare nella testa perché noi dobbiamo essere 23 titolari dopo un campionato cos’ lungo e difficile”. 
Quanto dovremo aspettare per rivedere un’italiana far centro nelle coppe?
“L’Atalanta ha fatto una bellissima Champions, la Juve è arrivata spremuta e l’Inter è giunta in finale. Secondo me la strada è giusta. Col lavoro ci arriveremo. Il futuro lo vedo ottimo. Ho visto la finale e se avessero assegnato il Pallone d’Oro probabilmente lo avrebbe vinto Lewandowski. Ecco, pensate al valore della mia Scarpa d’Oro contro un un giocatore di questo spessore, direi che spiega tutto…”. 
Lei deve sentire intorno ancora più fiducia?
“Credo che la continuità e la fiducia, siano un patrimonio di cui tutti hanno bisogno. In Nazionale siamo sempre in discussione perché più o meno siamo tutti al solito livello ed è giusto ci sia competizione. Io e Belotti abbiamo una concorrenza sanissima. Mancini ci ha spiegato da subito che ci avrebbe alternati come titolari. Ma io qui sento tanto fiducia su di me e come ho già detto mi sento titolare anche se talvolta resto fuori”. 
La Lazio è pronta?
“Direttore  e presidente stanno lavorando per far contenti il nostro allenatore e i tifosi. Bisognerà considerare anche al dosaggio delle energie umane: fino al 23 dicembre chi giocherà pure con le nazionali andrà in campo ogni tre giorni”. 
 
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