Per quanto riguarda il tema delle «liste» questo rappresenta un elemento portante di quella «mission» votata alla valorizzazione dei giovani da cui la Lega Pro non può arretrare.
Infine, sul differimento dei termini, Gravina ha ricordato alla Aic il ricorso pendente dinanzi al Tar che riguarda la legittimità, nel quadro della gerarchia delle fonti, della normativa sportiva rispetto a quella statale in riferimento ai versamenti contributivi e, certamente, l'attività cautelare del nostro sistema ben vale uno slittamento di 3 settimane. La Lega Pro si è incamminata in un ben delineato percorso di innovazione e cambiamento e può vantarsi - nonostante il momento di perdurante crisi economica, l'esponenziale crescita competitiva del contesto sportivo e l'irrigidimento delle normative di riferimento - di aver raggiunto alcuni importanti risultati sul piano della gestione sportiva e dell'immagine. Ciò detto lo stato di agitazione proclamato e la rinuncia alla partecipazione in Consiglio Federale, lungi dal portare benefici all'Aic, indebolisce tutti coloro che, come la Lega Pro, cercano di portare avanti una logica di sistema senza fare un discorso di esclusiva tutela dei propri interessi come tante volte abbiamo dimostrato. La Lega Pro, evidenzia Gravina nella lettera, ha ottenuto con la riduzione delle retrocessioni, il ripristino del format a 60 per la stagione 2018/2019: ciò testimonia l'utilità di continuare a portare avanti le posizioni di Lega in Consiglio Federale seppur in minoranza. Infine, la Lega Pro resta aperta al confronto con tutte le componenti e chiede ai propri interlocutori di armarsi di senso di responsabilità nel considerare obiettivi di sistema
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