Lazio, oggi il verdetto sullo scudetto conteso del 1915

Lazio, oggi il verdetto sullo scudetto conteso del 1915
di Alberto Abbate
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Mercoledì 31 Agosto 2016, 10:30 - Ultimo aggiornamento: 10:33
IL CASO
ROMA Campioni d'Italia con più d'un secolo di ritardo. Oggi la Lazio saprà se potrà cucirsi al petto il terzo scudetto della sua storia. Finalmente si decide sul tricolore del 1915, che la Figc potrebbe restituire (ex aequo col Genoa) al club capitolino, dopo le 33mila firme raccolte e il dossier di 10 pagine presentato in Federazione. Oggi, dopo un mese e mezzo e salvo sorprese, sarà il momento della verità: l'eventuale assegnazione è all'ordine del giorno del consiglio federale, dove siederà ma - per ovvio conflitto d'interessi non voterà - Lotito. Di sicuro però esulterà a via Allegri, se dovesse vincere il suo primo scudetto a tavolino. Altro che colpi di mercato a Milano, il presidente si gioca il titolo a Roma.
L'INIZIATIVA
Niente proclami, né esternazioni alla Lotito nei mesi precedenti. Profilo basso e massima riservatezza al riguardo. E forse non è un caso nemmeno che questa storia abbia trovato spazio nelle ultime due righe del comunicato dell'ultimo Consiglio Federale. Il presidente biancoceleste aspetta e spera, persino più dei tifosi biancocelesti che vorrebbero vincerlo oggi sul campo, un tricolore. Ciò nonostante, nobile l'iniziativa dell'avvocato Mignogna di dare giustizia a quei ragazzi morti sotto i bombardamenti. Riportare alla luce le pagine di uno scudetto fantasma, sbiadite fra la polvere da sparo, zuppe di sangue. La Lazio non vinse lo scudetto del 1915 solo perché scoppiò la prima guerra mondiale. Eppure, il club biancoceleste era stato l'unico ad aggiudicarsi sul campo il campionato dell'Italia Centrale. La Figc, invece, con successiva delibera post bellica, assegnò d'ufficio il titolo di Campione d'Italia al Genoa che a una giornata dal termine, per l'insorgere del conflitto bellico, si era fermato a 7 punti in testa nel girone dell'Alta Italia. Fra le due si sarebbe dovuta tenere la finalissima, invece il titolo venne attribuito al Grifone senza nemmeno tenere conto del trionfale cammino biancoceleste, iniziato col secondo posto nel girone laziale con gli scatenati Consiglio e Grasselli, autori addirittura di 6 reti a testa già nelle prime 3 giornate.
LA STORIA
E pensare che oggi alla Lazio manca un bomber. E non riesce più a vincere un maledetto derby: nella scalata al tricolore battuta sia all'andata che al ritorno nelle semifinali dell'Italia centrale (2-1 e 5-1) la Roman, dalla cui fusione con Fortitudo e Alba nel 1927 sarebbe nata l'attuale Roma. La stracittadina del 9 maggio 1915 al campo di Villa Glori sarebbe stata l'ultima partita prima della partenza per il fronte. Non disputata la sesta e ultima giornata di ritorno con il Lucca, ma solo perché il club si ritirò anzitempo dal torneo per problemi finanziari. Quella fu una vittoria a tavolino, questo scudetto scucito alla Lazio è invece un brutto scherzo del destino. Oggi può essere riscritto.