Lazio, borse di studio per i giovani che non sfondano

Claudio Lotito
di Emiliano Bernardini
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Giovedì 1 Agosto 2019, 07:30
La Lazio si tuffa nel futuro. Nel futuro dei propri giovani. E in particolar modo di quelli che non riescono a sfondare nel mondo del calcio. Secondo le statistiche, infatti, meno del 45% di quelli che iniziano poi riescono a diventare professionisti. Attualmente la Lazio ha 513 giovani iscritti. Il rischio di perdersi è altissimo. Basti pensare che, secondo uno studio della BBC, oltre il 40% dei calciatori va in bancarotta entro i primi cinque anni della fine della loro carriera. Un altro dato significativo è quello riferito alle scuole calcio inglesi: da un’analisi del 2017 di circa 1,5 milioni di ragazzi e ragazze che si approcciano al mondo del calcio sono 180 di loro riesce a diventare professionista. In Italia 1 abitante su 23.969 diventa calciatore professionista. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, da sempre attendo ai problemi sociali dei giovani, ha deciso, insieme all’università telematica internazionale Uninettuno e alla Banca Igea, di dare vita ad un progetto unico nel suo genere. L’obiettivo è quello di investire sul futuro dei ragazzi anche fuori dal campo al fine di attuare una prevenzione delle problematiche post carriera. «Per i talenti del calcio la vera sfida è quella di non dimenticare di costruire la propria vita» lo slogan dell’iniziativa che si pone lo scopo di introdurre in un percorso formativo i tanti ragazzi delle squadre nazionali maschili e femminili per offrire loro un futuro alternativo nell’ambito dello sport, stimolarli nello studio, al rispetto della vita e alla conoscenza in modo approfondito delle professioni che ruotano intorno al calcio. Con corsi che ruoteranno attorno al mondo del calcio attraverso vari temi: psicologia dello sport, arbitri di base, scienze dell’alimentazione sportiva, allenatore di base, economia e gestione delle finanze, nozioni di giornalismo sportivo ed educazione all’utilizzo dei social, seminari e workshop con ospiti internazionali.
ALLENAMENTI IN CLASSE
Non solo promuovere lo studio e la conoscenza per evitare nuovi casi Donnarumma (saltò la maturità) ma dare ai ragazzi ulteriori strumenti per affrontare la vita oltre il calcio giocato. In un mondo dove i genitori spesso riversano sui ragazzi aspettative esagerate la gestione di un eventuale fallimento diventa fondamentale. «La Lazio sta cercando di dotare di quanti più strumenti utilizzabili i giocatori per coniugare aspetto sportivo e culturale. Alla fine di questo percorso, sia che si diventi calciatore, sia che si possa arrivare ad effettuare mansioni diverse nella vita, aspetto centrale resta sempre la dignità della persona. Siamo noi a dover dettare le linee strategiche del calcio per cambiarlo all’insegna di questi valori» ha sottolineato il presidente Lotito. «Come società sportiva abbiamo un peso specifico nella vita di un ragazzo, in quanto lo prendiamo sotto la nostra ala fin da quando è giovanissimo ed abbiamo il compito di guidarlo e di formarlo nel corso del tempo» gli ha fatto eco Anna Maria Nastri nuovo membro dello staff del presidente. Un’idea, come rivela il responsabile del settore giovanile Mauro Bianchessi «pensata due anni fa». Applausi da parte di Tommaso Rocchi, attuale tecnico dell’Under 15, uno che conosce molto da vicino certe problematiche: «L’importante è imparare ad affrontare i problemi e tutto ciò che riguarda la vita di tutti i giorni». Ogni gruppo squadra frequenterà diverse ore di lezione con esame alla fine di ogni modulo. I corsi si terranno il pomeriggio (una o due volte al mese) in sostituzione dell’allenamento tradizionale. Per i più meritevoli verrà rilasciata alla fine del percorso Categoria Under 17, una borsa di studio di 3 anni.
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