A Trieste la Juve senza Ronaldo e Sarri vince 1-0 con una magia di Dybala

Paulo Dybala
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Domenica 18 Agosto 2019, 00:52
La Juventus batte di misura (1-0) la Triestina nell'ultima amichevole prima dell'inizio del campionato sabato prossimo a Parma per la squadra allenata da Maurizio Sarri, assente a Trieste per motivi di salute e sostituito da Giovanni Martuscello. Il match non è una passerella per i bianconeri nonostante tra le due squadre ci siano due categorie di differenza con i rossoalabardati che militano in serie C.
Primo tempo con la formazione tipo per la Juve con il 4-4-2, ad eccezione di Cristiano Ronaldo, rimasto a Torino. Szczesny tra i pali, Chiellini (C) e Bonucci al centro, Danilo a destra e Alex Sandro a sinistra. A centrocampo Pjanic e Khedira, sulle ali Bernardeschi a destra e Rabiot a sinistra. Davanti la coppia Douglas Costa e Dybala. Modulo speculare per i rossoalabardati di Massimo Pavanel con il 4-4-2 con Offredi in porta, linea difensiva da sinistra verso destra con Formiconi, Malomo, Labrughi (C), Scrugli; in mediana Procaccio, Giorico, Paulinho e Gatto; davanti Granoche e Gomez. Arbitro il signor Luca Zufferli di Udine coadiuvato dagli assistenti Lucia Abruzzese di Foggia e Fabio Pappagallo di Molfetta.
Ci vogliono 38 minuti perché la Juventus riesca a sbloccare il risultato con un pallonetto di Dybala, servito da Bernardeschi, che si libera di tacco e beffa Offredi in uscita. La Joya esulta mostrando il numero 10 acclamato dai tifosi bianconeri. Triestina che comunque non sfigura davanti ai campioni d'Italia e, anzi, riesce a creare anche alcune palle gol interessanti. A inizio ripresa girandola di sostituzioni per Pavanel, formazione invariata per Martusciello. Al terzo minuto rigore per la Juve per il fallo di Offredi su Bernardeschi, sul dischetto Dybala che si fa parare il tiro centrale. Poche le emozioni della ripresa con due palle gol sui piedi di Emre Can e Higuain e i rossoalabardati che sono andati vicini al pareggio con Ferretti. Per la Juve una vittoria di misura nello stadio intitolato a Nereo Rocco da dove, nel 2012, iniziò la lunga serie degli otto scudetti consecutivi.
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