Juve-Roma, l'occasione per Fonseca: caso Dzeko alle spalle, serve una vittoria contro una big

Juve-Roma, l'occasione per Fonseca: caso Dzeko alle spalle, serve una vittoria contro una big
di Alessandro Angeloni
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Venerdì 5 Febbraio 2021, 07:35

Roma-Juve, seconda giornata del girone di andata: Fonseca è a rischio. Arriva un pareggio, 2-2, con convincente prestazione dei giallorossi, il tecnico respira. Domani, Juve-Roma, girone di ritorno: Fonseca è molto meno a rischio, almeno in questo momento, la bufera Dzeko è appena passata, lasciando qualche ferito. Poi, per il futuro, aleggiano nomi illustri che possano sostituirlo, da Allegri a Sarri. E’ il suo destino. Fonseca è un uomo perennemente tormentato, ma lui va avanti per la sua strada: senza mai abbassare la testa. Arriva qualche buon risultato, qualche caduta (spesso rovinosa); batte le piccole e non le big, le ultime tre sconfitte disastrose, con Napoli, Atalanta e Lazio. Ma i punti li fa con le altre e, a quanto pare, valgono lo stesso. La Roma è terza, e di quei punti ne ha quaranta. Non sono pochi, forse per i perfezionisti potevano essere addirittura di più. Davanti ha le due milanesi, una rispettando le previsioni, ovvero l’Inter, l’altra, il Milan, è oltre ogni aspettativa. Napoli e Juve devono recuperare una partita, quindi diciamo che quello della Roma è un terzo posto lordo. 

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CARATTERE
Fonseca è elegante, ha lo sguardo gentile e i modi buoni, ma nel tempo è stato capace di discutere con i due capitani: Florenzi prima e Dzeko poi. Ale se n’è andato, Edin non c’è riuscito. E lui? Chissà. Per ora la società lo ha legittimato, proprio davanti al caso Dzeko. Fascia tolta, il bosniaco fuori dalle formazioni titolari, la pretesa di un chiarimento che è arrivato.

Quanto sia un definitivo stop alle ostilità lo dirà solo il tempo, per il momento i due convivono, per così dire, guardando il bene della Roma. Fonseca ha rischiato di essere mandato via la scorsa estate, dopo quella brutta eliminazione dalla Europa League contro il Siviglia. Poi, tutto ciò che di negativo gli girava intorno (la pandemia) gli è stato d’aiuto. E’ avvenuto il cambio di proprietà e quindi un altro periodo di studio. Alla fine del girone di andata, Paulo è stato fermato lì al suo posto, anche se la sconfitta in Coppa Italia contro lo Spezia ha rischiato di far saltare il banco e la sua panchina, con Mazzarri pronto a intervenire. Adesso l’acqua si è calmata, il mare non è più in tempesta. Tira una brezza, sopportabile. Eppure lui non riesce a godersi il momento. Domani arriva un’altra occasione, quella che può cambiarti la vita. Un successo contro la Juve lo legittimerebbe ancor di più, e non solo perché finalmente una grande sarà sconfitta, ma pure perché quel risultato lo avrà ottenuto a modo suo, ovvero con le sue scelte, con l’appoggio della società. in caso di sconfitta, perdita del terzo posto e solita rumba. Il tecnico della Roma, nonostante tutti i dubbi che lo hanno avvolto in questo anno e mezzo, ha un pregio: è l’unico, tra i suoi colleghi romanisti, ad aver vinto allo Stadium (ora Allianz) dal 2011 a oggi. Da Luis Enrique fino a Di Francesco, solo batoste. Otto sconfitte in campionato e due in coppa Italia, una di queste proprio Fonseca (l’altra, Luis Enrique). Il successo del portoghese è arrivato lo scorso agosto, con la Juve già campione d’Italia con tre ragazzini in campo. Diciamo un successo sporco, ma negli almanacchi c’è scritto “vittoria per la Roma”, questo alla fine conta. Un primato al quale il tecnico vorrebbe dare seguito, perché questo è il momento dello strappo. La grande occasione, per non ricominciare da capo.

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