Conte: « Questa volta non firmo per il pari, Croazia avversario forte, ma siamo preparati»

Conte: « Questa volta non firmo per il pari, Croazia avversario forte, ma siamo preparati»
di Redazione Sport
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Giovedì 11 Giugno 2015, 20:50 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 09:45
«La mia partita più importante? Sicuramente è quella contro l'avversario più forte». Questo il primo messaggio che manda il ct azzuro Antonio Conte alla vigilia della sfida alla Croazia allo Stadio Poljud di Spalato domani sera alle 20,45. In classifica la squadra croata è al comando con 13 punti, a 11 l'Italia con la Norvegia a inseguire a 9. «All'andata dissi che erano avanti e meritavano il primo posto. Ma oggi non firmerei per un pari: punto sempre all'obiettivo massimo, poi valuteremo se un pari verrà».

Il modulo di gioco: «La scelta del 4-3-3 non nasce dalla volontà di contrastare la Croazia: fa parte di un progetto, e vista la situazione attuale è la soluzione migliore. Fortunatamente, abbiamo avuto a disposizione tre giorni di stage la scorsa settimana - ha aggiunto Conte - Cambiare sistema, se si vuole dare un'impronta di gioco, non è sempre facile».

I rivali: «Affronteremo una squadra molto forte, come ha dimostrato a San Siro dove poteva succedere di tutto, potevamo vincere noi ma anche loro, è una partita tra due squadre accreditate alla fase finale degli europei, poi c'è il terzo incomodo Norvegia. Siamo in tanti, abbiamo preparato la partita nella maniera giusta e ci giocheremo le nostre carte».

Gli infortuni: «Barzagli e Zaza non li abbiamo mai avuti quindi questo non ha inciso sul lavoro, l'unico che ha avuto problemi durante l'allenamento è stato Verratti e oggi c'è stata la contusione di De Rossi nella parte esterna del ginocchio che lo ha messo fuori causa. Il cambio di modulo con la difesa a 4? Al problema dei sistemi di gioco sono attaccati i giornalisti, alla fine contano i principi di gioco, che ci sia il 4-3-3, il 3-5-2 o il 4-4-2. Contano i principi, poi sta all'allenatore cercare di mettere i migliori in campo adattandosi ai suoi giocatori».

Match a porte chiuse: «Sarà un vantaggio per chi avrà giocato meglio e avrà raggiunto il risultato migliore. Il fatto che non ci sia il pubblico penalizza noi e loro, ci sarà silenzio, l'aspetto positivo è che gli allenatori verranno ascoltati maggiormente dai giocatori».

Pirlo: «Se parli con Andrea percepisci che ha un grandissimo entusiasmo, quello di un ragazzino. Non penso che possa lasciare l'Italia, questo è fuor di dubbio. Ha ancora tanto da dare».
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