Il modulo di gioco: «La scelta del 4-3-3 non nasce dalla volontà di contrastare la Croazia: fa parte di un progetto, e vista la situazione attuale è la soluzione migliore. Fortunatamente, abbiamo avuto a disposizione tre giorni di stage la scorsa settimana - ha aggiunto Conte - Cambiare sistema, se si vuole dare un'impronta di gioco, non è sempre facile».
I rivali: «Affronteremo una squadra molto forte, come ha dimostrato a San Siro dove poteva succedere di tutto, potevamo vincere noi ma anche loro, è una partita tra due squadre accreditate alla fase finale degli europei, poi c'è il terzo incomodo Norvegia. Siamo in tanti, abbiamo preparato la partita nella maniera giusta e ci giocheremo le nostre carte».
Gli infortuni: «Barzagli e Zaza non li abbiamo mai avuti quindi questo non ha inciso sul lavoro, l'unico che ha avuto problemi durante l'allenamento è stato Verratti e oggi c'è stata la contusione di De Rossi nella parte esterna del ginocchio che lo ha messo fuori causa. Il cambio di modulo con la difesa a 4? Al problema dei sistemi di gioco sono attaccati i giornalisti, alla fine contano i principi di gioco, che ci sia il 4-3-3, il 3-5-2 o il 4-4-2. Contano i principi, poi sta all'allenatore cercare di mettere i migliori in campo adattandosi ai suoi giocatori».
Match a porte chiuse: «Sarà un vantaggio per chi avrà giocato meglio e avrà raggiunto il risultato migliore. Il fatto che non ci sia il pubblico penalizza noi e loro, ci sarà silenzio, l'aspetto positivo è che gli allenatori verranno ascoltati maggiormente dai giocatori».
Pirlo: «Se parli con Andrea percepisci che ha un grandissimo entusiasmo, quello di un ragazzino. Non penso che possa lasciare l'Italia, questo è fuor di dubbio. Ha ancora tanto da dare».
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