Porte chiuse al virus: il calcio va avanti senza tifosi, oggi i nuovi calendari

Porte chiuse al virus: il calcio va avanti senza tifosi, oggi i nuovi calendari
di Emiliano Bernardini
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Giovedì 5 Marzo 2020, 07:30
Si va avanti, sì ma a porte chiuse. E per almeno un mese. Tradotto fino al 3 aprile e quindi per i prossimi tre turni, compresi i recuperi fissati questo week end, niente tifosi negli stadi d’Italia. Ossia i 354 mila abbonati delle 20 squadre di serie A più gli spettatori che di volta in volta acquistano i biglietti dovranno guardare le partite in tv. Lo ha disposto il dpcm arrivato nel tardo pomeriggio di ieri che all’articolo 1 comma C stabilisce: «Sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato». Ma c’è di più perché il decreto stabilisce anche che «le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus Covid-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano». Oggi alle 11 tutti i responsabili medici parteciperanno ad una videoconferenza in cui verrà spiegato il protocollo che dovranno utilizzare e trasmettere a giocatori e dirigenti. 

LE NUOVE DATE
Ora cosa succederà? Questa mattina verrà ufficializzato il nuovo calendario che come da, faticosi, accordi si volgerà così: subito i recuperi della settima giornata di ritorno con Samp-Verona sabato 7 alle 20,45 (che dovrebbe essere trasmessa da Dazn), domenica 8 alle 12,30 Milan-Genoa, alle 15 Parma-Spal e Sassuolo-Brescia, alle 18 Udinese-Fiorentina e alle 20,45 Juve-Inter. Poi il campionato slitterà di una giornata, con un’infrasettimanale in più il 13 maggio. Tre partite del sesto turno, Torino-Parma, Verona-Cagliari e Atalanta-Sassuolo, saranno programmate mercoledì 18 marzo. Resta senza data Inter-Samp in quanto i nerazzurri al momento non hanno slot per inserire il recupero. Messa nel limbo, invece, al momento la Coppa Italia. Le due semifinali saltate ieri ed oggi Juve-Milan e Napoli-Inter dovrebbero giocarsi il 20 maggio con la finale che verrebbe disputata prima dell’inizio della nuova stagione.

RESTANO LE SPACCATURE
C’è voluto l’intervento del governo, seppur tardivo, e successivamente quello della Figc per mettere a tacere le beghe da condominio che stavano gettando nel ridicolo l’intera serie A. Ai 20 presidenti di fatto è stato tolto il pallone e sono state imposte nuove regole per continuare a giocare in un momento di grande emergenza per il Paese. In Lega resta la conflittualità e non a caso l’ad Marotta ha proposto di convocare «un’assemblea per ritrovare unità». A proposito quella fissata per lunedì 9 è stata rinviata al 16 marzo. Di fatto il decreto del governo ha tenuto in vita ancora la stagione, anche se a porte chiuse. Una decisione che inevitabilmente avrà pesanti ripercussioni: basti pensare ai diritti tv (come si comporteranno le tv che hanno pagato per un prodotto e ore se ne trovano un altro?) e ai soldi di biglietti e abbonamenti che dovranno essere restituiti. Si va avanti, è vero ma resta il caos più totale. E a breve bisognerà lavorare al nuovo bando dei diritti tv e al rinnovo della carica del presidente di Serie A. 
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