Coronavirus, l'accorato appello di Caicedo alle autorità dell'Ecuador

Coronavirus, l'accorato appello di Caicedo alle autorità dell'Ecuador
di Daniele Magliocchetti
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Venerdì 3 Aprile 2020, 11:09
Straziante  l’appello che Felipe Caicedo rivolge al governo dell’Ecuador. “Agite in fretta, è deplorevole che non sia stata dichiarata la quarantena completa e obbligatoria per tutto il paese”, ha scritto ieri sera l’attaccante della Lazio sul suo profilo Twitter. Il bomber biancoceleste ha mostrato preoccupazione soprattutto per  Guayaquil, la sua città natale, la più colpita della nazione, dove ci sono immagini e video raccapriccianti che girano sui social di salme abbandonate e bruciate per le strade della città. Il giocatore della Lazio è in continuo contatto con i suoi famigliari, è pronto ad intervenire anche economicamente dal punto di vista personale per dare una mano e un supporto agli ospedali di Guayaquil. Alcuni connazionali hanno risposto direttamente al giocatore, ringraziandolo ed esortandolo a non mollare, altri invece l’hanno aspramente rimproverato, aggiungendo che in Italia la situazione è più complicata rispetto all’Ecuador. Caicedo non la vede così, anche e soprattutto per le immagini scioccanti dei corpi bruciati in strada che girano in rete ma che pare la tv di Stato non faccia vedere. E l’attaccante laziale rincara la dose e si rivolge direttamente a Lenin Moreno, il presidente dell’Ecuardo: “Chiedo che tu agisca ora di fronte a questa emergenza, è deplorevole che a Guayaquil, come nel resto del paese, non abbiano dichiarato la quarantena completa e obbligatoria. Per contenere il virus, devono essere prese misure serie e devono essere intraprese azioni adesso!”. Una situazione drammatica. “I morti per il virus non vengono prelevati dalla case, vengono lasciati per strada, rimangono davanti agli ospedali, nessuno li vuole raccogliere”, ha detto Cynthia Viteri, sindaco di Guayaquil, anche lei in isolamento per essere stata contagiata dal coronavirus.    
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