Casasco: ««Assurdo chiudere le attività sportive per i giovani»

Casasco: ««Assurdo chiudere le attività sportive per i giovani»
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Martedì 20 Ottobre 2020, 14:06

«È assurdo chiudere alle attività sportive dei giovani e lasciare aperto tutto il resto»: lo ha detto Maurizio Casasco, presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana (Fmsi) a Rai Radio1. «Sono sconcertato. È evidente -ha detto Casasco- che come medico sportivo sono favorevole all'attività e all'aspetto dei protocolli che la federazione medico-sportiva ha partecipato attivamente a fare assieme al governo. Dopodichè non esiste una logica per lasciare chiuso solo i giovani e lasciare aperto tutto il resto. Per assurdo, dovrebbe essere il contrario: scuola e sport devono viaggiare assolutamente allineati, non c'è una evidenza scientifica e epidemiologica, non c'è una logica per chiudere sport e giovani». Casasco ha poi detto che il dg dell'Oms «ha lanciato l'allarme sui rischi della depressione e dell'ansia, e io aggiungo quelli dell'obesità» per i ragazzi. «Il paradosso assurdo è quello che si vengono a chiudere solamente i giovani e lo sport ludico motorio.

Per quanto riguarda lo sport organizzato, ci sono protocolli precisi. Per le piscine e palestre, che coinvolgono anche un'attività economica, io credo di sdrammatizzare quello che ha detto il premier, noi siamo favorevoli a che si faccia sport nelle palestre e nelle piscine, ovviamente anche con dei rigorosi protocolli. Ci sono sicuramente attività adeguatissime, che hanno investito molti soldi e rispettano assolutamente i protocolli; ma ci sono anche realtà non adeguate. Chi non rispetta i protocolli deve essere chiuso». Secondo Casasco «il controllo è doveroso. L'assurdo è chiudere i giovani, medaglia d'oro all'Italia per essere la prima che ha chiuso i giovani. Invece c'era da fare una distinzione fra quelli amatoriali, come ha fato la Figc sulla terza categoria; ma ad aver chiuso i giovani, credo non sia tanto il governo, ma una parte del Cts, con una decisione che esula da ogni concetto scientifico, esula da ogni conoscenza dei campionati»

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