Quella di sabato pomeriggio all’Olimpico di Roma ha dimostrato che Gianluca Rocchi non va mandato in pensione. Non ancora, almeno, visto il carattere e la personalità con le quali ha saputo gestire le situazioni in mezzo al campo, in una gara che aveva il tasso di difficoltà più alto della giornata. Rocchi, che arbitra in deroga per aver oltrepassato i 45 anni e raggiunti i 10 anni in Can A, dovrebbe avere un altro anno di deroga dall’Aia, che però ha già “promesso” il suo posto da internazionale (per questo a dicembre il toscano uscirà dai quadri Fifa) secondo criteri che non convincono, e non hanno convinto neanche in passato. Anche Mariani, altro internazionale, a Verona ha saputo gestire, con meno calma e collaborazione da parte dei protagonisti rispetto a Roma, i cori razzisti che sono stati rivolti a Balotelli. Anche altri due direttori di gara, pur senza avere a che fare con il razzismo, hanno mostrato di poter dare una grossa mano a Rizzoli in questo delicato momento della stagione. La Penna e Doveri, negli altri due anticipi del sabato, hanno mostrato autorità e capacità. Doti che si sono riviste anche in Pasqua, tornato ieri a standard buoni dopo un periodo di appannamento. Anche Abisso e Pairetto (due delusioni) ieri hanno superato lo scoglio senza incagliarsi. Solo Calvarese, in serata, non ha convinto con il suo metro di giudizio troppo permissivo.
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