​Anti Match-Fixing, presentato sistema di segnalazione protetta. Lotti: «Sport non ammette inganni»

Anti Match-Fixing, presentato sistema di segnalazione protetta. Lotti: «Sport non ammette inganni»
di Valerio Cassetta
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Mercoledì 27 Settembre 2017, 11:42 - Ultimo aggiornamento: 12:29
Prevenire il fenomeno del match-fixing, sviluppando un modello pubblico-privato integrato a livello europeo. È questo l’obiettivo del meeting internazionale, iniziato in mattinata a Roma presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in cui è stato presentato il progetto AMF (Anti Match-Fixing Formula), coordinato dall’Ufficio per lo Sport e cofinanziato dalla DG Home della Commissione Europea (Direzione Generale Affari interni), sui sistemi di segnalazione protetta, sulle politiche di contrasto al match-fixing e sull’infiltrazione del crimine organizzato nello sport.

Il progetto italiano si prefigge, partendo da una analisi qualitativa del fenomeno, la realizzazione di strumenti operativi per il coordinamento pubblico-privato e la sperimentazione di un sistema di segnalazione protetta anonima. Attualmente l’Italia è il Paese più avanzato nelle politiche di prevenzione in materia, ponendosi come modello di attuazione delle politiche di contrasto per l’Unione Europea .

Oltre all’analisi qualitativa e all’attivazione di un sistema innovativo di segnalazione protetta, i principali obiettivi realizzati dal progetto sono l’istituzione di una “Cooperation Romm” europea, l’avvio di una procedura di cooperazione integrata pubblico-privata e il rafforzamento della piattaforma nazionale esistente UISS (Unità Informativa Scommesse Sportive) e GISS (Gruppo Investigativo Scommesse Sportive).

Alla conferenza di presentazione sono intervenuti Luigivalerio Sant’Andrea, Capo dell’Ufficio per lo Sport, il Colonnello Massimo Razzano in rappresentanza del Ministero dell'Interno e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, Caterina Bozzoli, Coordinatore scientifico per lo Sport dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Alfredo Maria Durante Mangoni, ministro plenipotenziario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e Francesco Soro, Capo di Gabinetto del Coni. Il Ministro per lo Sport, Luca Lotti, attraverso un messaggio, ha sottolineato quanto sia importante l’opera di prevenzione e contrasto: «Lo sport non ammette inganni. Se viene deviato da corruzione e organizzazioni criminali perde i suoi principi. Compito delle istituzioni è quello di intervenire e contrastare questi fenomeni».

Al meeting ha partecipato anche Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, che in un lungo discorso ha ammesso: «La parola che mi viene in mente è coraggio. C’è un altro aspetto di cui è impopolare parlare, il conflitto di interesse con le bet company - ha ammesso il numero uno dell’Assocalciatori -. Lo sport deve sapere da che parte stare. Il panorama è molto variegato. Come associazione abbiamo fatto una scelta, rinunciando ad alcune collaborazioni per non ritrovarci con dei boomerang. Lo sport non può essere una scommessa. Scommessa sportiva è un ossimoro che fa parte del linguaggio comune ormai sdoganato».
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