Viviani all'esame del Tour: «Vinco una tappa e arrivo a Parigi»

Viviani all'esame del Tour: «Vinco una tappa e arrivo a Parigi»
di Carlo Gugliotta
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Giovedì 27 Agosto 2020, 09:30
Il Tour de France che partirà sabato da Nizza vedrà in Elia Viviani uno degli uomini di punta per gli arrivi allo sprint. L’azzurro, fino a ieri, indossava la maglia di campione europeo, ma a causa delle normative adottate dalle squadre per contenere il contagio da Covid-19 non ha potuto essere al via della prova continentale di Plouay per riconfermare il successo dell’anno scorso. La maglia bianca dai bordi blu resterà comunque in Italia, in quanto è stata conquistata da Giacomo Nizzolo. 
Viviani, con quale animo ha seguito l’Europeo vinto da Nizzolo? 
«Ho sofferto molto, mi sarebbe piaciuto competere per riconfermare il titolo continentale ottenuto lo scorso anno. Ma sono davvero felice per Giacomo e per tutta la nazionale: vedere un’Italia così perfetta è davvero tanta roba. Insieme al ct Davide Cassani stiamo facendo un bel lavoro, ognuno di noi riesce a dare il massimo quando veste la maglia azzurra: non a caso abbiamo vinto le ultime tre edizioni del campionato europeo, prima con Trentin, poi con me e quest’anno con Giacomo. Ho sofferto, ma ho anche gioito per il suo trionfo: è bello sapere che la maglia di campione europeo resta in Italia. Giacomo è un avversario ma abbiamo grande stima reciproca, e vedere la nazionale lavorare così bene negli ultimi metri è grande motivo di orgoglio, i ragazzi gli hanno lanciato una volata simile a quella per Cipollini al mondiale del 2002».
Al Tour sarà il leader della squadra francese Cofidis. Sente il peso della responsabilità? 
«No, non c’entra il peso della responsabilità: sarò sincero, mi aspettavo di raggiungere subito dei risultati importanti, ma ci stiamo mettendo di più. Questo momento speciale a livello mondiale ha cambiato anche tutta la preparazione solita alla quale eravamo abituati: non sono scuse ma è il sistema che deve partire dal verso giusto. Il nostro momento arriverà, noi abbiamo lavorato bene e la condizione c’è, aspettiamo di raccogliere i risultati». 
Quale sarà il ruolo di Simone Consonni in squadra? 
«Simone sarà il mio uomo di fiducia per le volate, così come Laporte. Il resto della Cofidis ruoterà invece attorno a Guillaume Martin, che sarà il nostro uomo di classifica. E’ arrivato terzo in classifica generale al Giro del Delfinato e la sua ottima prestazione mi toglie anche un po’ di pressione». 
Le prime due frazioni, con partenza e arrivo a Nizza, potrebbero essere adatte a un velocista puro come lei? 
«È un Tour molto particolare, ci sono tante tappe di montagna e sulla carta gli arrivi per velocisti puri dovrebbero essere solo cinque, compresa la frazione di Parigi. Credo che il percorso del primo giorno possa premiare un corridore capace di reggere bene anche in salita, come Wout Van Aert o come lo stesso Nizzolo, visto che è supportato da una condizione davvero ottima». 
L’anno scorso ha ottenuto la sua prima vittoria in carriera al Tour. Quali saranno gli obiettivi di quest’anno? 
«Sicuramente voglio riconfermarmi e vincere almeno una tappa, concludere il Tour de France e giocarmi le mie carte anche nella tappa di Parigi. Poi vediamo, l’obiettivo nello sport è sempre quello di migliorare, quindi se riuscissi a vincere due tappe è ancora meglio». 
La maglia verde può essere un obiettivo realistico? Dovrà scontrarsi contro il suo ex compagno di squadra Peter Sagan... 
«E’ un obiettivo più difficile da raggiungere: lo scorso anno Caleb Ewan ha reso la vita difficile a Sagan fino alla fine in questa classifica, ma bisognerebbe vincere due o tre tappe per farcela, e non è una cosa semplice, proprio perché non ci sono tantissimi arrivi in volata nel percorso di quest’anno».
 
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