Ronci, da Morena al Circo Bianco: lo sci parla la lingua de' noantri

Ronci, da Morena al Circo Bianco: lo sci parla la lingua de' noantri
di Mario Nicoliello
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Lunedì 10 Novembre 2014, 05:56 - Ultimo aggiornamento: 15:14
Uno slalomista della pianura approda nella terra di Babbo Natale. Da Roma a Levi, dalla città eterna al circolo polare artico per inseguire un sogno. Un romano di Morena, Giordano Ronci, 22 anni, comincerà domenica prossima in Finlandia - a Levi, appunto - la sua prima vera stagione nel gotha del circo bianco. Il portacolori dell'Esercito è uno dei pochi sciatori azzurri nato lontano dalle Alpi: «È una situazione che mi inorgoglisce - ammette - molte persone della mia zona si aspettano molto ma non sento la responsabilità, perché è solo uno sport».



I PRIMI PASSI

Il ventiduenne di Morena ha messo per la prima volta gli sci ai piedi quando non aveva ancora compiuto due anni: «La passione per la neve è nata grazie a mio padre che mi portava a sciare sull'Appennino Laziale a Campo Staffi. Ho fatto la prima gara a sei anni e da lì è stato un crescendo». Giordano ha seguito la trafila delle categorie giovanili, per poi approdare nella squadra nazionale e disputare la Coppa Europa. Ventidue mesi fa, nel gennaio 2013, l'esordio in Coppa del Mondo a Zagabria: «Di quella gara ricordo soprattutto la pioggia incessante e il pubblico a bordo pista. La principale differenza tra Coppa del mondo e Coppa Europa è proprio la presenza della gente in tribuna e lungo il pendio». Dopo la prova in Croazia, Ronci ha disputato nella scorsa stagione altri sei slalom di Coppa del Mondo, senza mai riuscire a centrare l'accesso alla seconda manche e ha continuato a cimentarsi anche in Coppa Europa cogliendo il successo a Oberjoch e chiudendo al quarto posto nella classifica di specialità.



IL TRAGUARDO

«Il mio obiettivo stagionale è entrare tra i migliori trenta, così da riuscire a partire con pettorali più bassi. A Levi dovrei cominciare attorno al 35. Spero di sfruttare al meglio una pista che non dovrebbe essere troppo segnata». Dopo la prova di domenica, Ronci si fermerà in Finlandia fino al 24 novembre per disputare anche un gigante e uno slalom di Coppa Europa: «Nel circuito minore mi cimento sia tra le porte larghe sia tra i pali stretti, ma rendo molto di più in slalom. La pista di Levi non è semplice perché all'inizio e alla fine ci sono due piani con dossi insidiosi, mentre nella parte centrale ci sono una ventina di porte sul muro».

Nella squadra azzurra supervisionata da Raimund Plancker, Ronci è allenato da Stefano Costazza e Simone Del Dio: «Con i tecnici federali mi trovo bene - continua - Oltre a loro mi segue anche mio padre Antonio che è stato il mio primo allenatore. Anche con i compagni il rapporto è splendido. In gruppo si respira davvero una bella aria». L'ambizione di Ronci è entrare nel quartetto per i Mondiali di Vail-Beaver Creek in febbraio: «Con Manfred Moellgg fuori per infortunio, sono il quarto degli italiani dopo Gross, Thaler e Razzoli. Per avere la sicurezza della convocazione bisogna avere un piazzamento nei quindici, ma in assenza di risultati decideranno i tecnici». Giordano ammira molto il fuoriclasse austriaco Marcel Hirscher, vincitore delle ultime tre sfere di cristallo. «È uno sciatore completo per ogni tipo di pendio, in più è forte sia di testa sia di carattere. Ha la cattiveria agonistica che fa la differenza». Ronci preferisce sciare su neve dura e pendii rapidi: «Sul piano non riesco a essere fluido, mentre quando la pendenza aumenta mi destreggio meglio». Giordano non segue un rituale predefinito prima di presentarsi al cancelletto, ma è comunque un po' scaramantico: «Se una gara mi va bene, alla successiva ripeto il riscaldamento nello stesso modo. Se invece vado male, faccio qualche modifica». La preparazione estiva è filata liscia, ora c'è voglia di gara: «Sono soddisfatto sia dei materiali, sia dell'appoggio ricevuto dalllo sponsor e dalla federazione: stanno credendo in me». Spetterà adesso al cronometro certificare la maturità di Ronci, in una stagione decisiva per la sua crescita tecnica: «Dovrò migliorare molto di testa, perché fisicamente mi sento pronto», conclude lo sciatore romano che nella terra delle renne vuole regalarsi in anticipo una strenna natalizia.