SPAZIO AI RAGAZZI
L’obiettivo del Cio è fin troppo dichiarato: c’è un evento che attraversa i secoli e che, per continuare a farlo, necessita di evolversi, di stare al passo con i cambiamenti della società. E di attirare chi, più di tutti, sogna con le gesta dei campioni: i ragazzi. Se poi ci aggiungiamo che attrezzare un park per lo skate è sicuramente più economico che allestire un palazzetto per un qualsiasi sport indoor le conclusioni rischiano di essere persino banali. «Volevamo scegliere sport popolari che fossero inclusivi, accessibili e promuovessero la creatività: crediamo che questi quattro sport siano un’opportunità per portare nuovo pubblico ai Giochi Olimpici», ha detto Tony Estanguet, presidente del comitato di Parigi 2024. Tutto giustissimo se non fosse che la paternità dell’idea è lontana migliaia di chilometri dalla Torre Eiffel. La breakdance e l’arrampicata sportiva hanno già esordito come eventi da medaglia alle Olimpiadi della Gioventù di Buenos Aires dello scorso anno. E lo skateboard è stato già testato nei Giochi Asiatici di Giacarta, sempre nel 2018. Senza contare l’appuntamento di Tokyo che, come detto in precedenza, verificherà il successo di surf, arrampicata e skate.
IL FUTURO
La sfida, semmai, è guardare ancora oltre. Ma, anche qui, non è che poi si debba lavorare troppo di fantasia. Nel 2016 il Cio ha riconosciuto come sport anche il cheerleading e il Muay Thai (una declinazione della lotta di tradizione tailandese), finanziandone lo sviluppo con un piano triennale, al termine del quale le federazioni interessate potranno chiedere di essere incluse nel programma olimpico. Facile supporre che all’appuntamento di Los Angeles 2028 le evoluzioni delle ballerine acrobatiche (ma non solo ballerine: al Super Bowl hanno debuttato i primi cheerleader uomini), più che mai di casa negli States, troveranno spazio per lottare per una medaglia. Il tutto senza contare la sfida delle sfide, quella degli eSport. Il Cio li ha riconosciuti ma ha anche ammesso che il percorso di inserimento non sarà breve. I Giochi Asiatici intanto - sempre loro - li testeranno in gara già nel 2022, ad Hangzhou, in Cina. E siamo sicuri che il mercato americano possa rimanere sordo ai richiami di un’industria che nel 2020 dovrebbe fatturare oltre un miliardo di dollari? Il futuro è giovane, sì, ma per il momento anche abbastanza scontato.
I NUOVI SPORT
ARRAMPICATA - Debutterà a Tokyo con una formula inedita: gli atleti (si qualificano 20 uomini e 20 donne) si sfideranno in tutte le specialità: lead, speed e boulder. La medaglia arriverà dalla somma dei punteggi. Un format che non piace ai big. Per il fuoriclasse Adam Ondra la combinata svilisce gli atleti e tradisce la filosofia dello sport.
SURF - Appuntamento tra un anno a Chiba, 45 minuti di treno da Tokyo. Il debutto olimpico del surf avverrà in pieno oceano. Venti atleti in gara, sia per gli uomini che per le donne, con ogni Paese che potrà qualificare al massimo due surfisti (il pass è nominale). Complessi i meccanismi per la qualificazione, scaturiti dal braccio di ferro tra International surfing association e World surf league, le due più importanti associazioni a livello mondiale. Il Paese ospitante mantiene una wild card per tabellone.
SKATEBOARD - Individuato dalla federazione internazionale sport su roller come candidato ideale per le Olimpiadi, lo skate si è fatto apprezzare già ai Giochi Asiatici di un anno fa. Il programma normalmente prevede due specialità: street (evoluzioni tra muretti e ringhiere) e park (i salti sulla rampa). Si qualificano 20 uomini e 20 donne per ognuna delle due specialità.
BREAKDANCE - Unica debuttante a Parigi 2024, lo scorso anno è stata già testata con gran successo ai Giochi della Gioventù di Buenos Aires. La cosa più strana: i nomi degli atleti al posto dei nick da breakers e le tute delle nazionali in luogo dell’abbigliamento “da strada”.
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