Enti di promozione sportiva, 300mila eventi in un anno grazie allo sport di base

Una ricerca, presentata oggi nella Sala Champions dello Stadio Olimpico di Roma, evidenzia il peso della Promozione Sportiva nell’ambito del contesto economico e sociale italiano

Enti di promozione sportiva, 300mila eventi in un anno grazie allo sport di base
di Giacomo Rossetti
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Martedì 6 Dicembre 2022, 16:57

Quando si parla degli Enti di promozione sportiva (EPS), basta snocciolare qualche numero per capire il loro valore: più di 300mila eventi organizzati nel 2021, tra sportivi e culturali; più di 94mila associazioni e società sportive affiliate, 11.600 dirigenti di struttura, il 35% dei quali donne (il doppio rispetto allo sport di vertice). Il tutto per 97,5 milioni di euro di entrate nel 2021 e ben 7 milioni e 400mila praticanti. Tutti questi dati sono stati raccolti dall’Osservatorio permanente dello sport di base – EPS, promosso dagli enti ACSI, AiCS, ASI, UISP, US Acli, con la collaborazione tecnica dell’istituto di ricerca Swg e della società di consulenza Kratesis, e finanziato da Sport e Salute. L’obiettivo della ricerca, presentata oggi nella Sala Champions dello Stadio Olimpico di Roma, è determinare in modo analitico il peso della Promozione Sportiva nell’ambito del contesto economico e sociale italiano.

CONTRIBUTO SOCIALE

"Tutti noi siamo uniti dall'obiettivo di promuovere lo sport. Ma per far crescere il sistema sportivo bisogna studiare e aggiornarsi per creare una bussola comune", dichiara il presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli. "Il ruolo del sistema degli Enti di promozione sportiva nel nostro Paese è molto rilevante". I 300.000 eventi organizzati nel corso del 2021 tra sport (oltre 180.000) e sociale (quasi 120.000) su tutto il territorio italiano sono stati fondamentali, se si considera che il 30 per cento della popolazione italiana vive una vita sedentaria, con tutte le ricadute negative in termini di costi sanitari per la collettività (2,3 miliardi di euro ogni anno). Gli Enti di promozione sportiva sanno dare spazio alle competenze delle donne, che rappresentano ben il 35% della dirigenza del sistema. In aggiunta, il lavoro femminile negli EPS è particolarmente stabilizzato in quanto riguarda il 59% dei contratti a tempo indeterminato stipulati, mentre il 41% degli stessi riguarda gli uomini. Damiano Lembo, presidente nazionale di US Acli nonché Coordinatore degli Enti di promozione sportiva, afferma: "Gli obiettivi che noi EPS ci siamo posti ci danno una grande responsabilità. Lo sport è la misura del grado di crescita di una collettività, e la ricerca condotta dall'Osservatorio evidenzia tutto ciò".

IL FUTURO

La pandemia purtroppo ha causato contrazioni importanti su tutti i numeri, sia quelli delle società sportive affiliate agli EPS che quelli relativi ai tesserati. Un’emorragia di organizzazioni (-6% dal 2019) e di persone (-17%) che si può ricondurre alle pesanti restrizioni che hanno colpito la pratica sportiva dilettantistica nel 2020 e nel 2021. Nonostante la crisi, gli Enti di promozione sportiva si confermano soggetti economici virtuosi che, in coerenza con la loro anima sociale e no-profit, destinano alla missione statutaria la totalità delle risorse economiche di cui dispongono. Le entrate per il 60% derivano da forme di autofinanziamento, prima tra tutte il tesseramento.

Questo fa sì che l’intero sistema dipenda in misura minore dai contributi pubblici, che restano comunque essenziali per garantire l’accesso allo sport di base ai ceti meno abbienti.

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