Nuoto, Vanelli quarto nella 10 km
«Me le hanno date, ma la prossima volta...»

Nuoto, Vanelli quarto nella 10 km «Me le hanno date, ma la prossima volta...»
di Piero Mei
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Giovedì 14 Agosto 2014, 13:38 - Ultimo aggiornamento: 13:39
BERLINO

Federico che ha scelto la libert nato il 9 marzo del 1991 a Zelo Buon Persico, un paesello da settemila abitanti in provincia di Lodi; a 12 anni era nei Nuotatori Milanesi, a 18 ha scelto Roma e l’Aniene, la casa dei campioni, insieme con la Polizia di Stato, le Fiamme Oro di Napoli. Federico che ha scelto la libertà di cognome fa Vanelli: quarto nella 10 chilometri a Berlino europea 2014, uno dei due maschi (con Ercoli) che insieme con la ragazza Ponselé farà il Team Event, la gara intersex del fondo, speranza (fa ripetutamente gli scongiuri, entra in ballo quel po’ d’acquisita napoletanità) per Rio 2016. La sua scelta non sa spiegarla ma la confessa apertamente: la libertà è il fondo, non è la vasca.



«Sai che sotto c’è qualcosa, ma non sai cosa, forse niente, forse tutto: in vasca il fondo lo vedi e non ti dà nessuna sensazione, nessuna felicità. Nelle acque libere, invece, mi sento felice; a me piace la corrente, la profondità; ho incontrato le meduse; ho questo squalo tatuato sul petto ed è lui il mio animale».



Più del drago sulla spalla destra, che sta cancellandosi poco a poco («anche perché non va d’accordo con la Polizia» sorride), più del segno celtico che ha sulla schiena, che vuol dire, spiega Federico, «passato, presente e futuro» e giù altre corna, che scongiuri diversi, nel contesto, gli sembrerebbero sconvenienti: è un ragazzo educato.



Che dice: fuori dall’acqua faccio la vita normale di un ragazzo di ventitré anni, ascolto musica, esco con amici. Un faccio cose e vedo gente morettiano ma rivisitato al tempo del social network. Il quarto posto lo soddisfa sì e no, racconta di botte da orbi più prese che non date («ma la prossima volta...» minaccia non da cattivo del film), di una gestione della gara che egli stesso definisce «egregia» e di una strategia, concordata con l’allenatore Sacchi, lo stesso della Ponselé, che dichiara essere stata «praticamente eccellente».



Le boe, questo è il problema: mi hanno tirato giù, dice Vanelli, ammettendo che «nel fondo ci sta»; e Furlan, quinto vicino e vicino anche d’intervista, dice: «Alle boe perdevo molto e poi dovevo recuperare». Ha recuperato fin quasi sul podio: «Peccato non esserci arrivati: i tempi in allenamento c’erano».

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