Minisini e Flamini prenotano un altro podio

Minisini e Flamini prenotano un altro podio
di Piero Mei
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Venerdì 19 Luglio 2019, 10:55
Una “silver card” è nelle mani di Giorgio Minisini e di Manila Flamini nell’esercizio del duo libero misto del nuoto sincronizzato: domani la finale, con la coppia romana destinata a sciogliersi dopo i quattro minuti di gara che dovrebbero portarli di nuovo sul podio e di nuovo secondi dietro il soldatino russo Maltsev e la sua compagna Gurbanbenrdieva.
I preliminari hanno riservato a questi ultimi il voto di 93.1000, mentre gli azzurri, anch’essi solo duo oltre i 90 punti, sono a 91.6000. Un punto e mezzo di differenza, il solito, sempre quello, con difficoltà enorme a variazioni. C’è da dire che l’esercizio dei russi è apparso ai più del tutto meritevole del maggior voto.
CHE MUSICA
I russi hanno incastonato i loro movimenti nella musica di Louis Prima che Benny Goodman rese popolare, “Sing, sing, sing”, jazzistica e coinvolgente anche il pubblico. Gli azzurri hanno interpretato “The duel”, brano per piano e percussioni del pianista più veloce del mondo, l’ungherese Balazs Havasi, capace di toccare 498 tasti in un minuto, pari a 8,3 note al secondo dicono gli esperti di spartito.
ANGELI E DEMONI
Non c’entra Dan Brown: è l’idea che i due italiani hanno messo in vasca quindici volte solo nell’ultimo anno. Manila è il diavolo, Giorgio l’angelo, nella vecchia tradizione della donna tentatrice, fin da Eva, la mela e il serpente. L’esercizio è duro: vasche e connessioni, dove la vasca è intesa come unità di tempo e di luogo (tempo dimensionale dice qualcuno) e la connessione come il prendersi e lasciarsi fisicamente. Molta apnea: la prima dura 18 secondi e fare esercizi sincronizzati di quella durata richiede “due polmoni così”, e non solo i polmoni.
QUATTRO MINUTI ANCORA
Manila conferma: “Mi mancano pochi minuti”. Lei dice tre ma forse sono quattro, che in acqua durano di più per la fatica che richiedono. Poi la Flamini lascerà il sincro e Minisini dovrà cercarsi un’altra parte. E’ probabile ci sia la fila: è bravo, vincente, ha portato l’attenzione su di uno sport che era di nicchia nicchia, un gineceo che l’arrivo del maschio ha vitalizzato. Anche perché, do ispirazione ballettistica, il sincro prevede l’assolo o il gruppo, che può essere del tutto femminile, ma anche la coppia che il balletto propone rigorosamente mista. Per fare due nomi di grandi, di generazioni diverse, Roberto Bolle e Carla Fracci starebbero bene insieme, due Fracci meno.
Manila vuol diventare mamma e per questo si prende tempo; si ritufferebbe di corsa se ci fossero Olimpiadi da disputare. Ma ancora le autorità sportive anno orecchie da mercante, pur essendo il Cio lanciato a favorire lo sport misto. Il sincro pensa a squadre di uomini e donne: ma se non è facile trovare un sincronetto al top, dove trovarne quattro pure se il settore è in crescita?
METTERE I COEFFICIENTI?
“Noi abbiamo scelto la via della difficoltà, esercizi più difficili; qui sono stati apprezzati, forse perché più riconoscibili, quelli facili, ma è la nostra strada” dice Minisini. E la Flamini aggiunge: “Forse si mettessero coefficienti di difficoltà da dichiarare prima dell’esercizio, come nella ginnastica, l’attenzione sarebbe più garantita e i giudici potrebbero valutare meglio”.
L’ERA DI BILL
E’ quarta la coppia americana che ha il suo fulcro in Bill May,oggi quarantenne, l’uomo che ha inventato questa traduzione maschile del sincro, proponendo per primo la rivoluzione per la parità dei sessi anche quando il discriminato è lui. Bill ormai fa lo showman, la sua causa l’ha vinta, è sempre in viaggio d’affari più che non a proporre la rivoluzione o semplicemente l’evoluzione. Del resto è spesso il destino dei rivoluzionari di successo. Il Che è raro.
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