TRITONE E SIRENA
Giorgio è Tritone, Manila la sirena; innamorati sì, desiderosi l’uno dell’altra. Il gesto è sensuale. L’intrigo trascina. Come finirà? Il tempo della musica è scaduto, ognuno sceglie il suo finale fuori dalla vasca. La sirena Manila ha un costume fatto in casa, anche con le conchiglie l’ultima volta che è andata al Giglio, souvenir di passeggiate romantiche.
UN PUNTO DI PREGIUDIZIO
Alla fine gli azzurri chiudono con 90.3829, i russi Maltsev e Gurbanberdieva con 91.5879. I giudici premiano la freddezza e anche la cittadinanza di questi due: la Russia ha sempre trovato occhi e voti di riguardo. “I ragazzi non potevano fare più di così” dice il cittì Patrizia Giallombardo. E Giorgio: “Il nostro sport è così: non c’è un risultato certo, non c’è un cronometro. Ma noi continueremo a portare avanti il nostro discorso: privilegio all’emozione”.
E DOPO MANILA?
Noi? In realtà la coppia dovrebbe scindersi perché Manila sente il desiderio di diventare mamma. Ancora emozioni. “Io comunque in acqua mi sono divertita; era bello vedere la gente sorridere, applaudire”. Giorgio continuerà la nuova battaglia dopo quella, vinta, del sincro misto: cambiarne l’anima, scaldarlo.
BILL QUARTO
E non sarà facile. Come non fu facile per Bill May, quarantenne americano, sincronetto per primo. E’ ancora qui, pesce nell’acqua: per ora è quarto. Lunedì, nella finale nella quale Giorgio e Manila cercheranno (ma poche possibilità) di rovesciare il mondo, il mondiale e il nuoto d’arte, Bill vorrebbe salire sul podio scavalcando i giapponesi ora terzi e poi lasciando il trono a Re Giorgio.
DOVE NULLA CAMBIA
Un’altra prova del conservatorismo giudicante? Linda Cerruti comincia sesta nei preliminari la finale del solo tecnico nel sincro, e sesta finisce. E nessuna scavalca mai nessuna: crescere d’un millesimo di punto ed avvicinare l’avversaria del piano di sopra è quasi sempre impossibile. Peccato, perché il sincro fa presa sul pubblico. Ma se la finale è come se non esistesse mai e i risultati dei preliminari sembrano spesso pregiudicati anziché giudicati… Linda sa di aver nuotato meglio oggi, più di quanto non dica l’incrementino del voto.
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