Basket, le feste portano tanti tifosi negli stadi

Basket, le feste portano tanti tifosi negli stadi
di Marino Petrelli
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Giovedì 27 Dicembre 2018, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 17:42
Natale e Santo Stefano in campo per la serie A di basket. Un successo secondo la Lega e un esperimento da ripetere. Tanto pubblico sugli spalti, 18.576 spettatori totali soltanto nelle tre partite giocate a Natale con il picco alla Unipol Arena di Bologna dove 7200 spettatori hanno usufruito dell’esperimento della società di lasciare per due partite il Pala Dozza e godere della vittoria della Virtus contro Reggio Emilia. Ma anche oltre settemila al Forum e 4.424 a Varese. Ieri tutto esaurito a Brindisi e Venezia e ottima risposta anche a Torino. Insomma, uno spettacolo fuori e dentro il campo. E se Milano sembra non avere rivali, almeno in Italia, con dodici successi su altrettante partite, e oggi già in campo a Tel Aviv in Eurolega per una partita importante per il suo cammino europeo, dietro è bagarre vera con un gruppo di squadre attrezzate a fare bene. Avellino , Cremona e Trieste vincono fuori casa e lanciano un chiaro segnale al campionato: oltre alle big ci sono loro a dare fastidio. E che fastidio! La Snadone da qualche settimana è alle prese con una difficile situazione societaria. Andato via Cole, la super stella Nba arrivata in estate, e senza N’Dyaye e Costello infortunati, la squadra si è compattata intorno a Caleb Green, uno scudetto con Sassari, Sykes finalmente leader e Nichols e ha ottenuto tre successi, tra campionato e Champions league. Quello al Pala Vela a Torino è frutto di grande carattere e di voglia di lasciarsi alle spalle i problemi extra cestistici.

Viceversa, la sconfitta della Fiat segna forse definitivamente il fallimento del progetto di coach Brown, campione negli Stati Uniti, ma che forse mal si è adattato ai ritmi e al gioco europeo. Torino “galleggia” a quota otto in un pericoloso limbo che non promette nulla di buono. La società sarebbe pronta a vendere al gruppo Leonis, già presente nel basket con L’Eurobasket Roma in Legadue, ma tra smentite e conferme lo stallo può nuocere soltanto alla squadra e all’ambiente che si aspettava molto di più.

Avellino è a quota sedici in classifica insieme a Varese, di cui ormai tessere soltanto le lodi è riduttivo con un progetto cominciato nel girone di ritorno della passata stagione e ora consolidato con un gruppo di giocatori di grande spessore, e Cremona corsara a Brindisi con il tradizionale “corri e tira” di coach Sacchetti che in Puglia non si è lasciato bene con dirigenti e tifoseria locale, forse unica piazza dove questo avviene. Il 16-31 del primo quarto, con Aldridge che ne mette 18 con 5/5 da tre (chiuderà con 29 punti), e il complessivo 13/27 totale oltre l’arco, testimoniano ancora una volta che questo gioco premia. La Vanoli è ormai una splendida realtà. Brindisi, invece, senza Clark infortunato, seppure generosa nel rientrare dal meno 17 fino al pareggio sul 69, non ne ha nel finale e paga le rotazioni corte che, se fino adesso hanno tirato la carretta, in questa fase sembrano aver bisogno di linfa nuova. Quattro sconfitte nelle ultime cinque partite la dicono lunga sul momento no.

L’Alma, neopromossa dalla serie A2, recuperati tutti gli infortunati, sta crescendo partita dopo partita, ha schiantato Avellino poi nei due turni natalizi ha vinto prima a Reggio Emilia poi, ieri sera, al Taliercio di Venezia, seconda forza del campionato. E lo ha fatto di squadra, portando cinque giocatori in doppia cifra (e altri due a quota nove), e facendo dire a coach Dalmasson: “Questi ragazzi hanno risposto alla perfezione. A Reggio ci siamo tolti il peso della vittoria esterna che mancava, questa sera (ieri ndr) abbiamo giocato meglio e consapevoli delle nostre potenzialità. Ora attendiamo Brindisi, squadra che gioca un bel basket. E' uno scontro diretto per la Coppa Italia. Capiremo tra tre giorni se questo percorso ci può appartenere fin dal primo anno di Serie A”. La matricola terribile, tornata in serie A dopo 14 anni, ha tutto per fare bene.

Bagarre in testa, bagarre in centro e bassa classifica. Brescia, nonostante gli alti e bassi, è sempre lì a ridosso delle prime, Trento passa a Pistoia e si rilancia, avvicinandosi anche all’ottavo posto dopo un avvio disastroso. Buscaglia ha sistemato la squadra in campo, Pascolo sta tornando il giocatore visto due anni fa prima della parentesi milanese che lo aveva relegato a comprimario, Craft, tornato a furor di popolo, sta guidando una squadra che fino a qualche settimana non aveva né capo né coda. Sassari, nonostante alti e bassi, è ancora lì, a quota dieci, aggrappata alle Final Eight di Coppa Italia. La vittoria roboante contro Pesaro, 114-73, ha mandato ben otto giocatori in doppia cifra, tirando con quasi il 65 per cento da due il 50 da tre. Giocando così, tutto è possibile in casa Dinamo, a cui serve solo continuità.

Pesaro ne perde un’altra, dopo gli exploit di inizio stagione e torna a sostare nelle parti basse della classifica. Per salvarsi, anche quest’anno, servirà tanta fatica e pazienza. Stessa cosa dicasi per Pistoia e Reggio Emilia che hanno cambiato giocatori e formule, hanno recuperato qualche punto ma restano ancora ultime, mostrando tutti i limiti di inizio campionato. Cantù è alla settima sconfitta in fila. La società russa è sparita da settimane e si naviga a vista, i giocatori sembrano voler rimanere, ma nessuno sa cosa può succedere. Un rebus che penalizza tutto il campionato, dalla prossima stagione a 18 squadre. Questi mesi siano utili per arrivare a questo passaggio con serenità per tutte le partecipanti.
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