«Ho il dubbio che la negatività dei vostri giudizi sul testo unico della legge di riforma dello sport dipenda dal rinnovamento della governance». Lo dice in sostanza il ministro Vincenzo Spadafora al presidente del Coni Giovanni Malagò nella lettera che gli ha inviato (e per conoscenza girata ai parlamentari di maggioranza che seguono la vicenda) nella tarda serata di ieri. «D'altronde - dice ancora Spadafora nella lettera di cui l'ANSA ha preso visione, attribuendo al limite dei mandati delle cariche sportive l'origine del contrasto con il Coni - negli ultimi mesi ho personalmente potuto constatare quale fosse la cifra delle preoccupazioni della classe dirigente che mi è sembrata in molte circostanze restia al cambiamento e all'apertura verso nuovi equilibri».
«Il richiamo al mancato rispetto della carta olimpica mi pare ingeneroso: l'osservanza del principio dell'autonomia dell'ordinamento sportivo è stato ed è uno dei pilastri su cui si fonda la bozza del provvedimento di riforma». È uno dei passaggi della lettera che il ministro Vincenzo Spadafora ha scritto al presidente del Coni Giovanni Malagò in replica al documento di Coni e federazioni sul testo unico della legge di riforma. «Un principio - continua Spadafora - che non è mai stato messo in discussione, né formalmente, né sostanzialmente, in alcuna delle fasi negoziali del processo di elaborazione normativa ormai prossimo alla conclusione».
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