Cozzoli: «Nuovo contratto per evitare le sanzioni Cio». Ira Coni: «Parole improvvide, serve una legge»

Legge dello sport, Cozzoli: «Con il nuovo contratto si possono evitare le sanzioni Cio»
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Martedì 12 Gennaio 2021, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 13:18

E' ancora scontro tra Sport e Salute e Coni sulla questione dell'autonomia del Comitato olimpico nazionale, legata alla legge dello sport. «C'è la sbandierata scadenza del 27 gennaio e il paventato pericolo di un warning contro l'Italia sull'autonomia del Coni. La palla è al legislatore e al governo, ma ci sarebbe anche una terza via: siamo pronti per un nuovo contratto di servizio tra Sport e Salute e il Coni che prevede la gestione diretta e autonoma da parte del Coni dei dipendenti e dei presidi organizzativi oggi in avvalimento. Questa è la nostra alternativa prima del 27 gennaio, che accoglierebbe le istanze del Coni anche alla luce delle richiese del Cio, rendendo superfluo l'intervento legislativo». Lo ha annunciato il presidente Vito Cozzoli, in audizione alle Commissioni congiunte 7/a e 11/a del Senato. 


«Questa - ha aggiunto Cozzoli - è la novità del nuovo contratto. Io ho scritto tre volte a Malagò, a novembre, dicembre e l'8 gennaio, e ho invitato il Coni a riunirsi anche questa settimana per affrontare la materia nel suo complesso e la questione della pianta organica totalmente autonoma. Questa è un'alternativa, anche alla legge, da discutere insieme. Se si vuole, se c'è la volontà si può realizzare. Questa è la nostra alternativa prima del 27 gennaio,  che accoglierebbe le istanze del Comitato olimpico anche alla luce delle richiese del Cio, rendendo superfluo l'intervento legislativo.

Io sento il dovere di portare al Coni questa opportunità se c'è volontà». 

LA REAZIONE DEL CONI

Serve una «legge per regolare l'autonomia del Coni e non contratti di servizio». E' la risposta secca del Comitato olimpico nazionale che giudica le affermazioni di Cozzoli «improvvide e ingiustificate, che minano
il lavoro che si sta facendo». «In relazione a quanto affermato dal presidente di Sport e Salute oggi nel corso di un'audizione in Senato - sottolinea il Coni - il Comitato olimpico nazionale italiano ribadisce, come già osservato lo scorso 31 dicembre, che queste affermazioni rappresentano la prova provata che il Coni non è autonomo e che le sanzioni previste dalla carta olimpica per tali infrazioni non possono essere interpretate o oggetto di previsioni da parte di chi non ha alcun ruolo nell'ordinamento olimpico». Il Comitato olimpico «ha chiesto più volte e per iscritto - prosegue la nota - al Governo italiano una legge per regolare l'autonomia del Coni e non contratti di servizio con Spa di Stato che rispondono all'Autorità governativa e non, come in passato, a Spa che rispondevano all'Ente Coni». «Il Coni - conclude - è costretto suo malgrado a manifestare la sua pesante irritazione verso queste improvvide e ingiustificabili dichiarazioni che minano il lavoro dei propri
rappresentanti che da mesi stanno lavorando per una soluzione che eviti all'immagine del Paese un umiliante provvedimento, così come auspicato recentemente da autorevoli esponenti politici di maggioranza e opposizione». 

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