Larry Wright sta meglio e torna a casa. Il figlio: «È un combattente che non molla mai»

L'ex giocatore del Bancoroma dimesso dalla riabilitazione

Larry Wright sta meglio e torna a casa. Il figlio: «È un combattente che non molla mai»
di Marino Petrelli
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Giovedì 24 Agosto 2023, 12:05

Larry Wright sta meglio e torna a casa. A comunicarlo è il figlo Larry jr con un messaggio che ci è arrivato nella notte. "Volevo soltanto farti sapere che papà è stato dimesso dalla riabilitazione per tornare a casa. Siamo così grati per tutti gli auguri e il supporto ricevuto anche dall'Italia - scrive nel messaggio -. Ha ancora molta strada da fare in termini di riabilitazione ma è il lavoratore più duro che conosco, quindi sarà in ottima forma a tempo debito". Parole confortanti dopo settimane difficili passate dall'ex giocatore della Virtus Roma a seguito del grave incidente di macchina che aveva avuto lo scorso 8 luglio e che nei primi giorni giorni immediatamente successivi era apparso molto grave. 

Wright era stato ricoverato in terapia intensiva presso il LSU Medical center di Shreveport con un'emorragia cerebrale, comunque sotto controllo, e alcune fratture facciali e il naso rotto. Poi, progressivamente, la situazione è andata migliorando, sempre stando alle notizie che ci ha fatto pervenire il figlio con una serie di messaggi indirizzati a Davide Timò, figlio di Eliseo, il presidente del Banco Roma che portò lo scudetto a sud di Bologna per la prima volta nella storia del basket italiano, otto anni prima della Juve Caserta. Oggi il "folletto di Monroe" torna a casa. 

Wright era stato a Roma a fine giugno, prima celebrato al Campidoglio in un evento organizzato dall'amministrazione comunale, poi nella redazione de Il Messaggero dove aveva raccontato i suoi due anni a Roma, convinto da Valerio Bianchini ad accettare l'offerta della squadra romana davanti ad un piatto di spaghetti cucinato dalla moglie. "Capii subito che Valerio era un grande coach, aveva già vinto in Italia, così presi il primo aereo e arrivai in Italia - ci raccontò- Mi dissero che ero il nuovo re di Roma insieme a Falcao, ma non mi sono mai sentito un re, piuttosto uno venuto a offrire la sua leadership, e che si divertiva un mondo.

La gente mi fece sentire che ero parte di qualcosa, e quei sentimenti sono rimasti". Dopo i successi sul campo, Larry sta portando a termine una vittoria ben più importante.

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