Roberto Ghiretti, una vita per il volley. Da Velasco a Berlusconi: «Mi regalò un rasoio d'oro, mi voleva senza barba»

Ghiretti, una vita per il volley. Da Velasco a Berlusconi:«Mi regalò un rasoio d'oro, mi voleva senza barba»
di Giuseppe Mustica
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Mercoledì 29 Novembre 2023, 14:36

Il posto scelto per la presentazione è magico: nei sotterranei di Piazza Navona, nello Stadio di Domiziano. Come magici possono essere alcuni racconti di Roberto Ghiretti, uno dei più importanti dirigenti sportivi che ha parlato del suo libro, "Io lo conoscevo bene", che è un racconto della sua vita, scritto insieme a Leo Turrini che lo ha incalzato di domande. L'esistenza di Ghiretti è stata legata sempre alla pallavolo. Ha scoperto Giani, ad esempio, portando a Parma il 15enne che adesso è sulla panchina della nazionale francese: «C'era una grossa concorrenza. Allora si trattava con la famiglia ed è stato difficile portarlo a Parma».

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E si parla anche di Velasco:«Mi sono scoperto un suo fan, la federazione ha fatto bene a prenderlo per la nazionale femminile» ha commentato. Tanti aneddoti, tanti ricordi, come quello del 1989 quando Fabio Capello lo chiamò per portarlo a Milano. Berlusconi voleva costruire la polisportiva Mediolanum e decise di affidarsi a lui. Alla fine dell'avventura, quando Ghiretti decise di andare alla Lega Volley, Berlusconi (che mal vedeva la barba già da allora, anche se la teneva corta il dirigente appunto per questo motivo), «mi regalò un rasoio d'oro e un pennello d'oro, che ancora custodisco, e mi dissse che sperava che io tornassi senza barba».

 

La Fipav

Una notte andò a letto convinto di aver vinto le elezioni come presidente Fipav.

Il mattino dopo si svegliò con la vittoria di Magri: «Me la fecero pagare, venni emarginato fino al 2017, e cioè fino a quando Magri rimase presidente, non ho mai lavorato per la Fipav». Aneddoti, racconti, nel suo libro edito da Kriss (183 pagine, 15 euro) e che è un racconto ricco di retroscena. Da leggere. 

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