Football americano, un romano in NFL: la storia di Habakkuk Baldonado diventa un documentario

‘EDGE - La storia di Habakkuk Baldonado’ è disponibile da ieri su Dazn

Football americano, un romano in NFL: la storia di Habakkuk Baldonado diventa un documentario
di Giacomo Rossetti
4 Minuti di Lettura
Giovedì 15 Giugno 2023, 14:11

Dal prossimo autunno, ci sarà un ragazzo romano nell’Olimpo del football americano: Habakkuk Baldonado, di ruolo defensive end, a fine aprile scorso è riuscito a firmare un contratto da undrafted free agent con i New York Giants. La storia di ‘Habba’ è diventata un documentario in onda da ieri su Dazn: ‘EDGE - La storia di Habakkuk Baldonado’, in cui viene raccontato come un ragazzo di Colli Portuensi sia riuscito ad arrivare, tra mille ostacoli e fatiche, nell’NFL.

L'inizio di tutto

Baldonado, classe 1999 e origini caraibiche da parte del padre (prematuramente scomparso), inizia a giocare da ragazzino nei Lazio Marines e, grazie al coach Guido Cavallini, ottiene la possibilità di andare al liceo in Florida, alla Clearwater Academy International, dove può misurarsi per la prima volta con i pari età a stelle e strisce.

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Il documentario ripercorre questa e altre tappe cruciali del percorso di Habba, che nonostante un brutto infortunio attira su di sé gli occhi dei migliori college statunitensi. Alla fine lui sceglie Pittsburgh, dove giocherà per i Panthers nell’NCAA, il prestigioso campionato collegiale in cui si affrontano i campioni del domani. Tra grandi prestazioni, momenti no e infortuni, il ragazzo diventa uomo, si fa amare dai suoi compagni e tifosi, pur rimanendo sempre legatissimo alla Capitale.

«Di Roma mi manca la socialità, le cene a Trastevere col vino della casa, la positività tutta italiana, i giri in motorino… - ha raccontato due mesi fa al Messaggero - Ai miei compagni di Pittsburgh l’ho ripetuto tante volte: "Che città che vi perdete!", ma ho promesso loro di fargli da anfitrione, un giorno».

Sua madre Paola e suo fratello Jonathan (che fa MMA in Australia) lo hanno sempre sostenuto a distanza.

Il sogno sfiorato e ripreso

Il 9 gennaio scorso Baldonado si rendeva eleggibile per il Draft (la selezione dei migliori talenti universitari effettuata dalle 32 franchigie di NFL), sperando con tutto il cuore che la tantissima fatica sopportata nei test preparatori desse i suoi frutti. In ‘EDGE - La storia di Habakkuk Baldonado’, si ripercorrono infatti anche le partite di avvicinamento con il Pro Bowl, l’East-West Shrine Bowl e ovviamente la Combine, il grande evento che la Lega organizza per far visionare alle squadre tutti i giocatori arruolabili per il Draft, e al tempo stesso per misurare ogni singolo parametro fisico di questi super atleti.

Dal 28 febbraio al 6 marzo Habba ha sudato a Indianapolis, svolto una serie infinita di analisi mediche (test del sangue, delle urine, risonanze magnetiche a tutte le articolazioni, body scan per vedere la percentuale di grasso corporeo...) e avuto incontri con la dirigenza di ogni franchigia. Puntare su un giocatore al Draft vuol dire investire (tanti) soldi su di lui, e ognuno si gioca una grossa fetta di carriera nella Combine.

 

Poi arriva il 28 aprile, e nel prodotto in onda Dazn viene illustrato benissimo il misto di tensione, speranza e angoscia che agita Baldonado quella notte, nell’attesa di essere chiamato al Draft. Dal divano di Clearwater, nella casa della sua host family, con il supporto della madre e del fratello, il 24enne romano attende una chiamata che non arriva mai. Ma alla fine, nonostante la delusione di essere rimasto fuori, i New York Giants gli offrono lo stesso un contratto (per quanto meno blindato di quello che gli avrebbe offerto il Draft): Baldonado giocherà in NFL.

Le parole di Habba

«Questo progetto serve a dare voce al mio racconto, mi auguro possa essere d’esempio, e che possa ispirare chiunque stia cercando la forza per rincorrere i propri sogni, quanto più pazzi e bizzarri essi possano essere», dice Habba riguardo al documentario a lui dedicato.

«Spero inoltre che il mio percorso possa motivare ancora di più tutti i ragazzi che vogliono cominciare a praticare questo bellissimo sport in Europa. La mia vita è stata piena di battaglie e ostacoli imponenti che ho sempre affrontato e superato a testa alta senza mai tirarmi indietro, e che mi hanno fatto arrivare fino al punto in cui mi trovo oggi. Finché potrò respirare continuerò a lottare per raggiungere i miei sogni e i miei obiettivi. Non mollate mai, e più importante non smettete mai di sognare».

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