Al Sirm la prima risonanza magnetica aperta: nuova frontiera per gli atleti con MR Open Evo

Il sistema è l'unico al mondo completamente aperto, ideato per consentire gli esami nelle posizione di sintomo: gli atleti vengono così studiati nella posizione classica della propria disciplina sportiva

Al Sirm la prima risonanza magnetica aperta: nuova frontiera per gli atleti con MR Open Evo
di Marco Callai
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Giovedì 6 Ottobre 2022, 16:40

La tecnologia e la medicina in direzione degli atleti e delle loro esigenze di recuperare al più presto dagli infortuni individuandone rapidamente le cause.

Al 50° congresso del Sirm (Società italiana di Radiologia Medica e Interventistica), in programma da oggi a domenica presso il Centro Congressi "La Nuvola" di Roma, c'è spazio anche per lo Sport. La vicepresidente nazionale del Coni Silvia Salis e il nuotatore campione mondiale Edoardo Stochino hanno tenuto a battesimo MR Open Evo, l’unico sistema di risonanza magnetica al mondo completamente aperto ideato per consentire esami in posizione di sintomo per gli atleti.

ASG Superconductors, eccellenza genovese  nella tecnologia medicale, ha sviluppato numerosi casi studio ed esami clinici approfonditi per professionisti del mondo dello sport e, per MROpen Evo, ha utilizzato la tecnologia superconduttiva MgB2 già utilizzata al CERN di Ginevra. In generale, grazie alla possibilità di fare esami nelle più diverse posizioni di carico sia delle articolazioni che della colonna vertebrale, è possibile indagare in modo più approfondito sulle effettive cause di dolori e patologie aggiungendo informazioni cliniche non ottenibili con i tradizionali sistemi MRI.

L'atleta viene esaminato nella posizione classica della propria disciplina sportiva: la bracciata per il nuotatore, il servizio per il tennista, l'allungo per lo scattista.

"Questa nuova tecnologia è un traguardo molto importante per il mondo dello sport", ha sottolineato Silvia Salis. "Da ex atleta posso dire che ci sono momenti in cui hai dei traumi che non ti permettono di entrare in una risonanza tradizionale e ci sono anche determinate patologie che non è facile riscontrare in posizione statica.

Oggi facciamo un importante passo in avanti grazie alla tecnologia medica applicata allo sport".

C'è un dato importante alla base di tutto. I 300.000 sportivi infortunati ogni anno in Italia. “Molti atleti o praticanti devono spesso fermarsi per patologie che non si riescono a individuare correttamente con inevitabile impatto sulla salute e sul benessere fisico”, conferma Edoardo Stochino. “Un sistema medicale hi tech come questo consente di immaginare nuovi utilizzi e applicazioni mediche e diagnostiche in ambito sportivo”.

Marco Belardinelli, responsabile della MRI UNIT di Asg Superconductors spiega: “Abbiamo aperto le porte ad una serie di utilizzi e applicazioni in ambito sportivo in parte già testati in Italia e nel mondo. Lavoriamo per offrire a cliniche, medici sportivi e radiologi una serie di informazioni cliniche specifiche oggi non ottenibili con sistemi RM tradizionali, con l’obiettivo di migliorare diagnosi e relativi piani di trattamento di ogni atleta, professionista e non”.

Per il dottor Ubaldo Plastina, radiologo del Centro Ecorad di Villa San Giovanni (Reggio Calabria), "questa apparecchiatura consente di far adottare al paziente la posizione ottimale a seconda dell'articolazione da studiare. Nell'esame tradizionale le articolazioni sono studiate in una posizione che non è quella in cui la sollecitazione è massima e si corre il rischio di sottostimale la patologia. Con questo apparecchio il paziente viene studiato nella posizione ottimale, quella di massimo sforzo. Anche con esami in dinamica come estensione e flessione ed esami con acquisizione cinetica che permette di studiare l'articolazione durante il movimento".

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