Westworld, il mondo dei robot: al via la nuova serie ispirata al film di Crichton

Westworld, il mondo dei robot: al via la nuova serie ispirata al film di Crichton
di Manuela Santacatterina
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Lunedì 10 Ottobre 2016, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 16:59
Da Fargo, serie antologia ispirata all’omonimo film dei fratelli Coen, ad Hannibal, thriller horror Nbc più volte trasposto sul grande schermo, la lista delle produzioni televisive ispirate da pellicole cinematografiche continua ad allungarsi di stagione in stagione. Ultimo titolo, in ordine di tempo, ad approdare sul piccolo schermo: Westworld – Dove tutto è concesso. La serie evento, ideata da Jonathan Nolan e Lisa Joy per la HBO, basata su Il mondo dei Robot, film scritto e diretto da Michael Crichton nel 1973, descritta come “un’oscura odissea sull’alba della coscienza artificiale e sul futuro del peccato”. Una produzione tra le più attese della serialità americana che, dopo essere stata presentata in anteprima nazionale durante la IV edizione del Roma Web Fest, di cui Sky è media partner, arriva finalmente in televisione. Dopo il primo episodio, The Original, firmato e diretto da Nolan stesso, trasmesso in contemporanea con gli Stati Uniti nella notte tra domenica 2 e lunedì 3 ottobre, in versione originale sottotitolata in italiano, Westworld parte ufficialmente da oggi, alle 21.15, in versione italiana su Sky Atlantic HD.
Ambientata in un futuro distopico all’interno di un parco dei divertimenti a tema per facoltosi turisti chiamato Delos e suddiviso in tre sezioni – una ambientata nell’Antica Roma, una nel Medioevo e la terza, per l’appunto, nel Far West -, la serie, mostra l’interazione tra i numerosi androidi (Host), che il progresso tecnologico ha permesso di rendere indistinguibili dagli esseri umani, e i ricchi visitatori (Newcomer) legittimati a compiere qualsiasi fantasia, in virtù della libertà di azione promessa loro dalla grande avventura chiamata Westworld fino a quando, a seguito di una riprogrammazione, le intelligenze artificiali non iniziano a sviluppare una coscienza. 

Prodotta da Nolan, già co-sceneggiatore di Memento e Interstellar, J.J. Abrams e Bryan Burk, il dramma sci-fi della HBO, non è un remake dell’omonimo film di Crichton. Il punto di vista esplorato, infatti, è quello dei robot e della nascita di una consapevolezza inedita che porterà al frantumarsi del sogno promesso dal resort di lusso. 
Jonathan Nolan e Lisa Joy costruiscono un progetto ambizioso, stratificato su più livelli narrativi e morali. Una scatola cinese di significati che oscillano tra il fittizio passato polveroso dei Saloon e le futuristiche architetture dei laboratori ma che parlano del presente, delle azioni e delle loro conseguenze. 
Due mondi agli antipodi ma equilibrati da sceneggiatura e regia capaci di creare dinamismo senza schiacciare il racconto con il peso del suo stesso andamento frammentato.

EVENTO
L’atmosfera di evento che accompagna il debutto di Westworld non si limita al soggetto trattato o all’adattamento cinematografico di una pellicola anticipatrice e seminale di un classico del cinema di fantascienza. Annunciata nel 2014 e rallentata da stop della produzione recentemente giustificati dalla volontà dell’emittente televisiva di mettere in cantiere altre cinque stagioni della serie, Westworld vanta un cast di talenti ricchissimo. Da Anthony Hopkins nel panni del Dott. Robert Ford, fondatore e direttore creativo del parco, a Ed Harris in quelli dello spietato e misterioso Uomo in nero passando per Evan Rachel Wood nel ruolo di Dolores, giovane ragazza del Vecchio West che scopre la bugia sulla quale poggia la sua esistenza, fino a James Marsden, Thandie Newton, Jeffrey Wright, Jimmi Simpson, Rodrigo Santoro, Ben Barsen e Shannon Woodward.
 
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