Milano, alla Scala il Don Pasquale di Donizetti ambientato nella Roma felliniana

Milano, alla Scala il Don Pasquale di Donizetti ambientato nella Roma felliniana
di Rita Vecchio
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Giovedì 29 Marzo 2018, 19:09 - Ultimo aggiornamento: 16 Aprile, 11:48

Spider volante e sfilate di moda: è la Roma della Dolce Vita ad andare in scena alla Scala. Un assemblaggio di pezzi, messi insieme come fosse un collage cinematografico che ricorda Fellini e che strizza l'occhio a Risi e Monicelli. Viene ricreata così la scenografia e l’ambientazione del Don Pasquale di Gaetano Donizetti in locandina al Piermarini dal 3 aprile sotto la direzione di Riccardo Chailly  e per la regia di Davide Livermore. 

 

 


«Una Roma eclettica e non scontata, screenshot di ambientazione anni ’60. Come uno schizzo, in cui vengono raffigurati caratteri, personaggi, situazioni». Raccontano così gli scenografi di Giò Forma cui, insieme al regista  Davide Livermore, è stato affidato l’incarico di curare i fondali dell’opera donizettiana alla Scala. Sono gli stessi scenografi dell’Albero della Vita e di Palazzo Italia per Expo 2015, del palco di papa Francesco per la messa a Monza, o dei concerti di Vasco Rossi e Tiziano Ferro.  «Ci siamo messi al servizio del racconto facendo diventare la scenografia una burla onirica, giocando sui contrasti». Così il Teatro di Marcello diventa la casa di don Pasquale, cui è appiccicata una casa borghese; e poi l’Appia Antica, Stazione Termini, Cinecittà: e implacature varie sparse. «Una Roma dove non si capisce se essere in fase di ricostruzione o di decadenza». E se il sipario si apre con l’Aurelia B24, la spider de Il Sorpasso di Dino Risi che alla Scala sarà “volante”, citazioni alla Dolce Vita anche con la sfilata delle sorelle Fontana tra scenografie virtuali e videomappate,  «con cui passiamo dalla decadenza alla massimo della bellezza».

Molto cinema anche nei costumi del romano Gianluca Falaschi. «Abiti che conducono la storia attraverso dei flashback - racconta. «A impersonare Roma, ci pensa il personaggio di Norina (interpretato da Rosa Feola, ndr) con il suo vasto guardaroba di busti, crinoline e sottogonne. Donna complessa, completa e seduttiva. Un po’ come è Roma, sfrontata ma elegante, popolare ma strafottente». 

Ad andare in scena con Don Pasquale è la commedia di mezzo carattere. «Sarà uno spettacolo non prevedibile. C’è la Roma borghese e salottiera, ma anche quella del dopoguerra. Un dramma buffo in cui il comico e il drammatico dialogano, un po’ come Totò nella Banda degli Onesti». 

L'opera di Donizetti torna in Scala dopo vent'anni con una versione rara del libretto di Giovanni Ruffini: quella della partitura autografa di Rattalino. «Si troveranno molte differenze rispetto al libretto cui siamo abituati - dice Riccardo Chailly - Non è stato facile disegnare le tinte orchestrali rispettando Donizetti. Siamo contenti di riportare in Scala quest’opera e darne una lettura diversa». Protagonista è Ambrogio Maestri (don Pasquale) definito dallo stesso Chailly «il Fastaff ante litteram» non solo per l'interpretazione scaligera di qualche stagione fa. Con lui, Rosa Feola (Norina), René Barbera (Ernesto), Mattia Olivieri (Malatesta), Andrea Porta (Un notaro). La direzione del coro è affidata a Bruno Casoni. Il don Pasquale sarà in scena dal 3 aprile (in diretta su Radio3) fino al 4 maggio 2018. Il 19 aprile sarà in diretta su Rai5. 
 

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