Giuliano Peparini, coreografo di Amici e Baglioni, firma l'Ulisse al Teatro Greco di Siracusa: «Avvicino i giovani al dramma antico con un'Odissea colorata tutta da ballare»

Il regista e coreografo romano presenta la sua Odissea (“Ulisse, l’ultima Odissea”, dal 29 giugno al 2 luglio) che chiude la 58esima stagione di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa, per poi essere rappresentata da Pompei a Ostia antica e Milano

Il cast di Ulisse l’ultima Odissea, con la regia di Giuliano Peparini dal 29 giugno al Teatro Greco di Siracusa
di Simona Antonucci
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Venerdì 16 Giugno 2023, 15:01

Ulisse, con il biglietto in mano, è in aeroporto tra centinaia di passeggeri bloccati per maltempo. Con lui c’è chi è costretto a dormire sul pavimento o sul sedile, chi non riesce a tornare a casa, chi non riesce a raggiungere una meta. E mentre chiudono le piste, in una sala d’attesa allestita sul palco del Teatro Antico di Siracusa, decolla un altro viaggio: dentro un crocevia contemporaneo di aspettative con acrobati e attori, ballerini e performer a tradurre il mito in sogni, curiosità e debolezze di un’umanità in movimento.

Pompei, Ostia antica e Milano

«È stato mio nipote a darmi l’idea», racconta il regista e coreografo romano Giuliano Peparini nel presentare la sua Odissea (“Ulisse, l’ultima Odissea”, dal 29 giugno al 2 luglio) che chiude la 58esima stagione di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa, per poi essere rappresentata nei teatri italiani, da Pompei a Ostia antica e Milano. «La Fondazione dell’Istituto Nazionale del dramma Antico mi aveva dato carta bianca per una nuova regia e io avevo quasi deciso per le “Metamorfosi” che pure hanno una loro fisicità.

Ma non ero convintissimo che potesse essere un titolo appetibile anche per i giovani cui io mi rivolgo costantemente. Quando mio nipote mi dice: ma perché non fai Ulisse che lo stiamo studiando a scuola? Mi sono rimesso a studiare anche io. E più andavo avanti nella lettura più mi convincevo di quanto la scrittura fosse libera anche dal punto di vista del movimento. Ed eccomi qui con la mia nuova follia».

Lo show di Baglioni

Per l’artista, assistente e maître de ballet di Roland Petit, che mentre era all’American Ballet scappava per prendere lezioni di hip hop, questa regia-coreografia che fonde teatro, musica, lirica, danza, performance, quadri scenici e giochi di luce, rappresenta una tappa significativa e prestigiosa nel suo percorso fatto di tanti viaggi in mondi diversi (la direzione artistica nel talent “Amici” di Maria De Filippi o degli eventi griffati Dolce e Gabbana) e tanti spettacoli pensati per mettere in corto circuito queste esperienze: dal musical “Giulietta e Romeo - ama e cambia il mondo”, prodotto nel 2013 da Zard, allo “Schiaccianoci” dell’Opera di Roma, cult perennemente sold out, dalle regia per lo show di Baglioni («stiamo già lavorando al prossimo tour “A tutto cuore” che arriverà al Foro italico e poi Verona, Bari, Palermo»), a coreografie per il Teatro Mariinskij di San Pietroburgo o a Las Vegas.

La nabd folk-rock Reuben and the dark

Fino a quest’ultima avventura in compagnia di Ulisse, con la musica dal vivo del gruppo di ispirazione folk-rock Reuben and the dark e Giuseppe Sartori, che ritorna a Siracusa dopo il successo delle passate stagioni nel ruolo di Oreste e di Edipo: «In un luogo comune, riconoscibile a tutti, uno spazio condiviso, un aeroporto che è il posto dei sogni o di immobilità perché gli dei non vogliono farci volare. Tutti fermi per una notte con un personaggio, che è il nostro aedo, il cantore: un clochard che racconta a un giovane soldato la storia di Ulisse. E saranno i passeggeri danzatori a interpretare i suoi viaggi».

Gli acrobati del Cirque du Soleil

Con Peparini la storia di Odisseo viene raccontata tra teatro, musica e danza, anche acrobatica. Il tutto legato insieme da un testo tradotto dal grecista Francesco Morosi che lavorò lo scorso anno all’Edipo re di Carsen. «L’Odissea è uno dei testi più emozionanti del nostro canone», spiega, «condensa tutti i sentimenti più intensi: l’attaccamento disperato alla vita, l’odio travolgente e l’amore incondizionato, la passione sfrenata e il freddo calcolo, la paura e il dolore della perdita, la nostalgia e la sete di conoscenza». Un viaggio colorato con acrobati del Cirque du Soleil, Calipso performer, le sirene ballerine, l’anima di Tiresia, la madre di Ulisse, le vacche sacre... «e mentre stiamo per tornare a Itaca riprendono tutti i voli e ripartono tutti. È un viaggio nella mente... Anche io ho trascorso notti bloccato in aeroporto e ho incontrato persone con cui ho condiviso intimità inaspettate», aggiunge Peparini, spiegando che per arrivare ai giovani, rapiti dai social, bisogna lavorare sulla sorpresa e l’empatia.

La scuola di Maria De Filippi

«L’umanità di Ulisse è accessibile a tutti. Un uomo astuto e assolutamente umano. Io ho giocato su questa somiglianza». Il segreto di un coreografo pop nel dramma antico: «Felicissimo di questa opportunità. I tabù ci sono e ci saranno sempre. Se scomparissero smetterei di lavorare per la gioia. La Fondazione ha osato. E se un domani dirigerò una compagnia sarò il primo a prendermi dei rischi. Vengo dalla scuola di Maria De Filippi che ama i giovani ed è a loro che guardo. Se vengono a Siracusa perché mi conoscono grazie alla tv sarà un bene. Me ne vanto», conclude Peparini che sta per inaugurare a Roma un’accademia per le arti dello spettacolo. «Sarà un rifugio per chi ha talento, ma non ha opportunità. I ragazzi me li andrò a cercare. I giovani vanno accompagnati», conclude il coreografo che ricorda i suoi inizi ostacolati da bullismo e pregiudizi. «Mi prendevano in giro, mi chiavano il Billy Eliot dei Colli Albani. Io ce l’ho fatta e sarò accanto a tutti i ragazzi che si meritano di farcela».

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