Addio Majja Michajlovna Pliseckaja, leggenda della danza

Addio Majja Michajlovna Pliseckaja, leggenda della danza
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Domenica 3 Maggio 2015, 06:26 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 20:11
L'addio a una stella. La celebre ballerina Majja Michajlovna Pliseckaja è morta ieri a Berlino a 89 anni per un attacco cardiaco. Lo ha riferito alla Tass il direttore generale del Bolshoi Vladimir Urin dopo aver parlato con il marito di Pliseckaja, il compositore Rodion Shedrin. «Il suo cuore ha smesso di battere», ha detto Vladimir Urin alle agenzie russe «I medici non hanno potuto salvarla. Sarà sepolta in Russia di sicuro» ha aggiunto.



La Pliseckaja era nata il 20 novembre del 1925 a Mosca. Al Bolshoi fu prima ballerina fra il 1943 e il 1989. Negli ultimi anni ha vissuto fra Monaco e Mosca. Confermando la notizia a El Pais, il suo ex agente in Spagna, Ricardo Cuè, ha confermato che si è trattato di un infarto e che l'ex stella del Bolshoi è morta a casa sua. Aveva diretto, tra il 1987 e il 1990, la compagnia del Teatro Lirico Nacional de Espana. Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso «profonde e sincere condoglianze» per la scomparsa «alla famiglia, agli amici e agli ammiratori». Nata da un'illustre famiglia ebraica di artisti, studiò a Spitzbergen, la più grande delle Isole Svalbard in Norvegia, dove lavorava suo padre.



ADOZIONE

Nel 1938, durante le terribili purghe staliniane, fu giustiziato mentre la madre Ra Messerer, un'attrice del cinema muto, fu deportata nel Kazakistan. Da quel momento, Majja fu adottata dalla zia materna, la ballerina Sulamith Messerer. Gli zii materni di Majja, Sulamith e Asaf, grazie al prestigio derivante dai loro meriti artistici come danzatori presso il teatro Bolshoi, riuscirono poi ad ottenere la liberazione di Ra Messerer. Majja studiò sotto la guida della grande ballerina della scuola imperiale di balletto Elizaveta Gerdt. Danzò per la prima volta al Bolshoi a soli undici anni ne La Bella Addormentata. Nel 1943, si diploma alla scuola coreografica e si unisce al Balletto del Bolhoi con il quale danza fino al 1990.



I suoi capelli rossi e l'aspetto singolare la resero una persona molto affascinante: le lunghe braccia avevano una fluidità che ancora oggi non ha trovato rivali. La sua interpretazione de La morte del cigno, su musica di Camille Saint-Saëns, un breve pezzo di bravura reso famoso da Anna Pavlova, diventò il biglietto da visita di Majja. Famosi erano anche i suoi salti, la schiena flessibile, la forza tecnica della sua danza e il suo carisma. Nonostante il consenso unanime, Majja non venne trattata molto bene dalla direzione del Bolshoi: era ebrea e durante l'antisemitismo non le fu permesso di andare in tournée nel 1956. Fu solo nel 1959 che il mondo poté assistere alle sue esibizioni, e questo cambiò il mondo del balletto per sempre. Majja alzò lo standard delle ballerine ovunque ballò, sia in termini di brillantezza tecnica che in termini di presenza drammatica.



Le parti più acclamate da lei interpretate furono: Odette-Odile ne Il lago dei cigni (1947) e Aurora ne La bella addormentata (1961). Nel 1958 fu insignita del titolo di "Artista del popolo dell'URSS" e sposò il giovane compositore Rodion Šcedrin, con il quale condivise ulteriore fama e che compose per lei le musiche di alcuni balletti. Dopo l'uscita di scena di Galina Ulanova avvenuta nel 1960, Majja Pliseckaja fu proclamata la prima ballerina assoluta del Teatro Bolhoj. A Roma la ballerina fu direttore del Balletto dell'Opera e a Madrid direttore del Balletto Nazionale spagnolo.