GUBBIO - Ha trovato la sua strada con la prestigiosa compagnia Norwegian National Ballet, che ha consentito a Riccardo Ambrogi di realizzarsi sotto i riflettori della scena internazionale. Riccardo, classe 1995, vive a Oslo e ha ballato in ruoli come Lescaut in Manon di MacMillan, Tchaikowsky Pas De Deux di George Balanchine e il re dei Gitani in Don Chisciotte di Nureyev. Si è formato con Umbria Ballet, il Teatro dell’Opera di Roma e l’Accademia Princesse Grace di Monte Carlo. Vanta riconoscimenti importanti, come nel 2008 lo Youth America Grand Prix Europe, oltre alla medaglia d’oro e una menzione speciale al concorso Balletto di Toscana e alla Settimana internazionale della danza di Spoleto nel 2009, ricordando nel 2012 il primo posto al Città di Rieti. «La mia passione ha radici giocose - racconta -, fin da quando avevo 9 anni e mi interessavo alla musica. La prima occasione di ballare su un palco mi ha emozionato e preso tantissimo».
Il tempo ha fatto diventare la passione una professione con il sostegno totale della famiglia, a cominciare dalla mamma, Virginia Borio: «Con mia sorella e la nonna hanno tutte dato un contributo cruciale sia a livello economico che emotivo. Hanno fatto sacrifici, privandosi di molte cose per consentirmi di perseguire gli studi. Quando lontano da casa ho affrontato momenti tristi o situazioni difficili, la loro presenza e forza emotiva sono state un faro. Devo tutto a loro». La prima svolta risale al 2010 durante gli studi al Teatro dell’Opera di Roma, interpretando piccoli ruoli, poi la prova sostenuta a Oslo che gli ha valso l’ingresso nella compagnia principale evitando il tradizionale iter nella junior company».
La sua dimensione dal 2015 è l’Oslo Opera House, uno dei migliori teatri del mondo che lo tiene nella massima considerazione. «Siamo un popolo altamente stimato per competenza e impegno in qualsiasi settore - sottolinea -, dal lavoro manuale al mondo accademico.