Sanremo 2022, perché i Maneskin sono i veri superospiti del Festival

Sanremo 2022, perché i Maneskin sono i veri superospiti del Festival
di Mattia Marzi
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Lunedì 17 Gennaio 2022, 15:40 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 12:20

Ha detto bene qualcuno sui social, commentando la notizia dell’ospitata della band al Festival di Sanremo 2022: con i Maneskin tornano all’Ariston i grandi ospiti internazionali. Com’è possibile che quello che era un atto dovuto da parte del conduttore-direttore artistico della kermesse – anche Diodato l’anno scorso era tornato al Festival da superospite, dopo la vittoria del 2020 con “Fai rumore” – sia stato raccontato come un colpaccio? Parla la lunga lista di successi e primati conquistati da Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio, età media 21 anni, nei dodici mesi trascorsi dal trionfo a Sanremo con “Zitti e buoni”.

La partecipazione al Coachella, storico festival ospitato dalla cittadina di Indio, nel deserto del Colorado, è solo l’ultimo della serie: il 17 e il 24 aprile i Maneskin saranno la prima rock band italiana ad esibirsi su quel palco (condividendolo con – tra gli altri – Kanye West, Fatboy Slim e Finneas, il fratello di Billie Eilish, genietto del pop). E poi la vittoria all’Eurovision Song Contest (l’Italia non vinceva dal ’90 e l’ultimo a portare il tricolore sulla vetta dell’Europa era stato Toto Cutugno), i 6 Dischi di diamante, 133 Dischi di platino e 34 Dischi d’oro a livello globale, i 4 miliardi di streaming su tutte le piattaforme digitali, le ospitate nei programmi di punta della tv americana (dal “Tonight Show” di Fallon a Ellen DeGeneres), l’apertura per i Rolling Stones, la vittoria del “Best Rock” agli MTV European Music Awards. “Saranno protagonisti assoluti della prima serata del Festival”, ha anticipato Amadeus, che ha scelto di affidare ai quattro giovani musicisti l’apertura della kermesse, al via l’1 febbraio.

 

Per capire quanto i Maneskin valgono in termine di audience e di immagine – e quanto sono richiesti – basta guardare come i produttori del “Saturday Night Live”, show del sabato sera della tv statunitense, trasmesso dalla Nbc, hanno annunciato la partecipazione della band alla puntata di sabato 22 gennaio: il nome del gruppo è stato scritto sulle grafiche che riproducono i classici post-it con i quali il programma svela gli ospiti della prossima puntata, accanto a quello de popolare attore statunitense Will Forte, protagonista della serie televisiva “30 Rock” e del film “Nebraska”.

Il tweet del programma ha ottenuto oltre 12 mila “mi piace” e 2 mila ricondivisioni. E tutto questo entusiasmo non è mica per Will Forte, ma per i “nostri” Maneskin. D’altronde la cover di “Beggin’” dei Four Seasons che la band suonò per la prima volta nel 2017 a “X Factor” e che all’estero hanno scoperto dopo il boom della band all’Eurovision, solamente negli Usa ha superato l’equivalente di 500 mila copie vendute (tra download e streaming totalizzati sulle piattaforme), conquistando il Disco d’oro. Un successo che ha finito per offuscare i singoli più recenti del gruppo, da “I Wanna Be Your Slave” (la versione in duetto con la star del punk Iggy Pop ha fatto meno numeri del previsto, fermandosi su Spotify ad “appena” 8,6 milioni di ascolti) a “Mammamia” (su Spotify ha totalizzato 50 milioni di ascolti, un diciassettesimo di quelli di “Beggin’”, che ammontano invece a oltre 860 milioni), e verrebbe da chiedersi se una volta svanito l’effetto “Beggin’” la band continuerà ad essere percepita come un fenomeno.

Quanto valgono

Ma per ora le cose girano decisamente bene, per Damiano e soci. Così bene che Sony Music Italy, la casa discografica per la quale firmarono ai tempi della partecipazione a “X Factor”, nel 2017, branca italiana della multinazionale, si è affrettata a rinnovargli il contratto, consapevole che lasciarsi scappare un fenomeno del genere – e senza precedenti, per un gruppo italiano – sarebbe da folli. I dettagli economici dell’accordo non sono stati resi noti. I Maneskin, che dopo la vittoria all’Eurovision hanno rotto con la storica manager Marta Donà (nipote di Claudia Mori, già deus ex machina del successo di Alessandro Cattelan, Marco Mengoni e Francesca Michielin con la sua LaTarma Management), per firmare un contratto con la neonata società del loro produttore Fabrizio Ferraguzzo, Exit Music Management, hanno rinnovato anche il contratto di esclusiva con Sony Music Publishing, la divisione editoriale della major guidata in Italia da Andrea Rosi. Il nuovo accordo – anche in questo caso i dettagli economici non sono stati resi noti – copre, oltre ai titoli di catalogo, anche i lavori futuri che la band pubblicherà. “È stato un privilegio lavorare con loro in questi anni. I Maneskin sono come dovrebbe essere la musica, libera, inclusiva e autentica: è proprio per questo che le loro canzoni sono così incredibili. I loro ultimi successi ci ricordano anche il potere dei sogni, mostrando ciò che è possibile raggiungere con il duro lavoro, l’impegno e una forte volontà. Siamo onorati e grati di continuare a lavorare con i Maneskin e non vediamo l’ora di scoprire cosa riserva loro il futuro”, ha commentato Paola Balestrazzi, direttrice del settore A&R di Sony Music Publishing Italia. Ha voluto dire la sua anche Guy Henderson, presidente internazionale di Sony Music Publishing, a dimostrazione dell’importanza che ormai i Maneskin hanno a livello internazionale per l’etichetta: “Siamo entusiasti che Damiano, Victoria, Ethan e Thomas abbiano deciso di rinnovare il rapporto con noi. Le loro canzoni hanno portato la musica pop in acque inesplorate in tutto il mondo, creando da sole un genere nuovo e fresco, oltre che fedele al rock’n’roll”.

La campagna

La band ha realizzato uno spot per Pepsi Max per la nuova campagna pubblicitaria della bevanda analcolica, mentre la bassista Victoria De Angelis ha collaborato con la maison parigina Yves Saint Laurent per uno spot di influencer marketing. Il gruppo ha da tempo legato il suo nome a quello di Gucci: Damiano David e soci sono l’anno scorso stati protagonisti della nuova campagna del brand, che li veste. Maneskin Empire srl, la società della band, come ha rivelato il Sole 24 Ore ha chiuso il primo anno con un fatturato di 572 mila euro. Nel registro europeo dei marchi sono stati iscritti due loghi utilizzabili in ambito commerciale. E il primo lancio di prodotti del merchandising ufficiale alla band – t-shirt, cinte, felpe, poster, shopper – è andato sold out in meno di mezz’ora.

Il 6 febbraio, cinque giorni dopo l’esibizione al Festival di Sanremo, i Maneskin apriranno il loro tour europeo con un concerto sul palco dell’O2 Academy Brixton di Londra. Le date della serie di concerti – che andrà avanti fino al 14 marzo, con tappe in Belgio, Lussemburgo, Polonia, Austria, Francia, Svizzera, Germania, Repubblica Ceca, Ungheria, Olanda, Ucraina, Russia, Estonia, Lituania – sono già tutte sold out, come quelle del tour italiano nei palasport al via il 18 marzo da Pesaro. Proprio a Londra l’8 febbraio Damiano, Victoria, Thomas e Ethan proveranno a conquistare sul palco della O2 Arena, i premi come “Gruppo internazionale dell’anno” e “Miglior canzone internazionale” con “I Wanna Be Your Slave” ai Brit Awards, tra i premi musicali più ambiti del Regno Unito.

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