Tuca Tuca e Canzonissima, al teatro Donizetti di Bergamo la Carrà diventa musa di un'opera lirica: «Raffa in the Sky»

Né un musical, né un biopic, ma il racconto di una carriera artistica, dallo scandalo per l’ombelico scoperto a Canzonissima, in scena a settembre per le iniziative per Brescia Bergamo capitale italiana della Cultura

Raffaella Carrà
di Simona Antonucci
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Martedì 31 Gennaio 2023, 21:33

Cantanti lirici “in ballo” con il Tuca Tuca, un direttore d’orchestra che sfida Canzonissima, librettisti d’opera che declinano Com’è bello far l’amore io son pronta, e tu?... Raffaella Carrà (Raffaella Maria Roberta Pelloni, scomparsa il 5 luglio 2021) diventa un’opera lirica: cantante, ballerina, conduttrice televisiva, attrice e modella che ha intrecciato la sua carriera artistica con la società italiana e non solo, ora è anche musa di “Raffa in the Sky”, la nuova opera che debutterà al teatro Donizetti di Bergamo, il prossimo settembre, nell’ambito delle iniziative per Brescia Bergamo capitale italiana della Cultura.

Almodóvar

Del resto, dice di lei Almodóvar, che la omaggia nel suo ultimo film Madres Paralelas, la Carrà “non è una donna, ma uno stile di vita”. «Sono sicuro che Raffaella sarebbe incuriosita, lusingata ed emozionata», dice il coreografo e regista televisivo Sergio Japino, per anni al suo fianco e coinvolto dagli autori nella creazione di quest’opera. «La lirica», aggiunge, «era un mondo che amava, come dimostra “Il Gran Concerto”, di cui fu autrice su Rai 3, con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai che entusiasmò, con brani di musica classica e operistica, una platea enorme di bambini. In fondo, la sua è la storia di una donna e di un’artista che ha cercato sempre con coraggio di esplorare e fare incontrare mondi diversi tra loro: la danza, il cinema, la tv, il canto. E contesti culturali diversi: dal Sud America alla Russia, dagli studi del Letterman Show e Hollywood agli studi televisivi scintillanti di Cinecittà».

Il regista Francesco Micheli

Raffa in the Sky (produzione realizzata esclusivamente grazie al sostegno dei privati), che andrà in scena al Teatro Donizetti di Bergamo il prossimo settembre, è stata commissionata dalla Fondazione Teatro Donizetti, al compositore Lamberto Curtoni, su libretto di Renata Ciaravino e Alberto Mattioli da un’idea di Francesco Micheli che firmerà la regia dello spettacolo. «Visconti e la Callas rivoluzionarono lo spettacolo lirico», spiega il regista Micheli, «e negli anni in cui la Divina lanciava le scarpe cantando Traviata, la Carrà, con quel suo vezzo di buttare indietro la testa, dava un calcio alla messa in piega e liberava le donne dalla schiavitù della lacca.

Un gesto ancora forte se si pensa a quante donne, oggi, non possono mostrare i capelli. Questo spettacolo tenta proprio di rendere omaggio a quei valori rivoluzionari che Raffaella difese con il sorriso».

Carramba, che sorpresa

Né un musical, né un biopic, ma il racconto di una carriera artistica, dallo scandalo per l’ombelico scoperto a Canzonissima nel ‘70 alle rivelazioni di Carramba, che sorpresa. E insieme con le sue giornate, i suoi show, successi e delusioni, scorre la routine di una famiglia italiana. «Con un tono favolistico», spiega il giornalista e scrittore Alberto Mattioli, «ripercorriamo la sua vita artistica, indagando sul ruolo che ha avuto nei cambiamenti del costume di quasi mezzo secolo. Credo che abbia fatto più lei di molti donne e uomini politici e intellettuali». Un progetto che si porta naturalmente dietro una riflessione sul rapporto tra cultura alta e popolare, colta e di consumo. «E quest’opera», conclude Mattioli, «si inserisce proprio nel filone dell’opera italiana che era popolare». A interpretare Raffaella, la giovanissima Chiara Dello Iacovo, piemontese, 27 anni, attrice diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e cantante con partecipazioni a Musicultura2015 e al Festival di Sanremo (Nuove Proposte 2016). Chiara, un’attrice che canta in un cast di celebri cantanti d’opera che saranno diretti da Carlo Boccadoro.

FONDAZIONE DONIZETTI

«L’occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura», afferma Giorgio Berta presidente della Fondazione Teatro Donizetti, «ci ha convinto a realizzare un grande progetto contemporaneo che possa avvicinarci ai programmi dei teatri internazioli, al di fuori delle nostre consuete stagioni e del festival dedicato al compositore. Le opere che prendono spunto da personaggi di attualità sono sempre più numerose e hanno nella Traviata di Verdi il loro archetipo».

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