Negramaro a piazza del Popolo e il loro omaggio al “reuccio”

Negramaro
di Marco Molendini
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Giovedì 10 Luglio 2014, 14:27 - Ultimo aggiornamento: 14 Luglio, 02:27
Dai Pink Floyd a Claudio Villa la strada decisamente tortuosa. Eppure i Negramaro ci provano, quasi un test per la ricetta che ha reso questo gruppo uno dei nomi forti della scena musicale: rock e melodia italiana. Ricetta vincente confermata dall'infinito tour Una storia semplice, ribattezzato per l'ultima, attuale tranche, Un amore così grande, pensando proprio allo storico reuccio della canzone.



La band salentina è in viaggio per 12 tappe estive, sabato sarà a Roma star dell'Hard Rock Live, maratona musicale che prende il posto dell'Hard Rock Calling di Londra con i Velvet, Sadie and the Hot Heads, i Carnabys.



Due ore e mezza di show che, a piazza del Popolo, sarà un po' accorciato, con tutti i successi e Giuliano Sangiorgi impegnato a dare più spazio del solito allo strumento con cui ha cominciato a far musica, la chitarra, compreso la sorprendente citazione di Shine on you crazy diamonds dei Pink floyd: «In quelle tre note - racconta - io credo che ci sia tutta la storia della musica mondiale. Ogni volta mi fanno venire i brividi».



Certo, arrivare poi a Claudio Villa è come fare un doppio salto mortale: «Ma è proprio attraverso il rock e la mia voce strampalata che abbiamo sdoganato il lirismo di Un amore così grande - insiste Giuliano -. Così come era successo con Meraviglioso. L'effetto è clamoroso. La gente nei concerti la canta come fosse un inno alla vita. Quando siamo andati in Brasile, prima di Italia-Uruguay, la gente ci fermava per strada e chiedeva di quella canzone. Un amore così grande rappresenta l'italianità nel mondo, va al di là della sconfitta calcistica. Non sarei mai riuscito a cantare un brano che canta viva l'Italia, per questo quando ci hanno chiesto un pezzo per i mondiali ho preferito guardare al passato. Questi sono anni difficili. Meglio guardare indietro. Abbiamo bisogno di grandi esempi».



IL FUTURO

Intanto i Negramaro pensano al futuro. Ad aspettarli c'è un album, praticamente pronto. «Ci lavoriamo da tempo. Questo tour ci ha dato un'energia formidabile, Quando ci siamo trovati in studio, nella nostra masseria, abbiamo sentito un entusiasmo come fossimo tornati al primo album». Ma sulla data di uscita Sangiorgi si tiene largo: «Abbiamo tanta roba. Dobbiamo solo decidere: domani o aspettare».



C'è voglia, dopo tanto lavoro, di tirare anche un attimo di respiro. «Con Una storia semplice siamo stati 90 settimane in classifica. Ora si tratta di fare decantare il nuovo materiale. E abbiamo anche altri progetti. Andiamo a Nashville per trovare il modo di introdurci nel modo migliore in America».



Senza contare che Giuliano è uno degli autori più gettonati, alla cui porta bussano molti dei protagonisti della nostra pop music: «Mi chiedono di scrivere e lo faccio.



Mina mi dice ogni volta ridendo: buttami due scarti» rivela il frontman dei Negramaro, pugliese doc che ha scelto Roma come città in cui vivere: «Diciamo che mi divido. Abito a Roma, nel quartiere Monti, ma ho casa anche a Lecce, al mare. Ecco, vivo fra mare e Monti».



E non nega di pensare anche a un bis del suo primo romanzo, Lo spacciatore di carne: «Sono sicuro che, quando ci sarà un po' di stasi, mi verrà voglia di scrivere altro. Mi piace, mi aiuta a conoscermi, a capire tante cose. Del resto succede così anche con le canzoni».
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