Morto Mango, stroncato da un infarto sul palco mentre cantava "Oro"

Il momento drammatico in cui Mango viene soccorso sul palco
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Lunedì 8 Dicembre 2014, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 12:04

​Il cantante Mango è morto, stroncato da un infarto, alla fine di un concerto che stava tenendo al 'Pala Ercole' di Policoro, in provincia di Matera.

L'artista, che aveva compiuto 60 anni il 6 novembre scorso, è stato soccorso e trasportato in ospedale, dove è giunto privo di vita. Il malore ha colpito Mango mentre stava cantando 'Oro', uno dei suoi brani più famosi, che era diventato anche la colonna sonora di uno spot pubblicitario altrettanto noto al grande pubblico.

Il cantante era seduto alla tastiera.

stava cantando quando all'improvviso si è bloccato è riuscito anche a scusarsi con il pubblico che lo ha incitato con un applauso ma non c'è stato niente da fare: Mango si è accasciato tra le braccia dei suoi collaboratori che sono subito accorsi ad aiutarlo.

La salma di Mango è tuttora nell'ospedale di Policoro, dove sono giunti anche i suoi parenti, non soltanto da Lagonegro (Potenza), dove l'artista era nato il 6 novembre 1954. Molti fan, dopo che Mango (all'anagrafe, Giuseppe Mango) si è sentito male, si sono trasferiti dalla sede del concerto all'ospedale. Sui social network sono già molti i messaggi che ricordano il cantautore. Fra i molti successi del cantante, anche il premio della critica ottenuto nel 1985 al Festival di Sanremo.

La salma del cantante Pino Mango è giunta poco fa a Lagonegro (Potenza), la sua città: la camera ardente è stata allestita nella sua villa, dove viveva con la moglie, la cantante Laura Valente, e con i suoi due figli. Secondo quanto si è appreso, i funerali del cantante lucano saranno celebrati tra due giorni, mercoledì 10 dicembre, alle ore 11, nella Chiesa Madre della città lucana. Per quel giorno, il sindaco, Domenico Mitidieri, ha proclamato il lutto cittadino.

Il ricordo di Mogol. «Per me è un giorno molto triste: ho perso un amico e noi tutti abbiamo perso un grande artista». Così Giulio Rapetti, in arte Mogol, parla all'AdnKronos della scomparsa di Mango, con cui ha collaborato spesso a partire da «Oro», il brano del 1984 che lo consacrò. Mogol ricorda ancora bene quel girono di trenta anni fa, in cui incontrò il catante lucano per la prima volta: «Io ero andato a trovare Mara Maionchi alla Fonit Cetra. E mentre ero lì, in un corridoio, sentii una voce particolarissima uscire da una stanza. Chiesi a Mara chi fosse e lei me lo presentò. Lui aveva presentato un provino di quella che poi divenne »Oro«: tenemmo la melodia ma io riscrissi il testo. Da allora siamo rimasti amici e abbiamo collaborato ancora per 'Nella mia città' e per 'Mediterraneò, che è forse la più grande canzone che abbiamo scritto insieme», sottolinea Mogol. «Mango era un ragazzo generoso, un grande artista, un amico ed era soprattutto un lucano che amava la sua terra, la musica e la sua famiglia. Lo avevo visto recentemente a cena a Lagonegro. La nostra è una bella storia di amicizia, interrotta dalla questa sassata, che è stata la notizia della sua morte», conclude il paroliere più famoso della musica italiana.

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