Per la band di Gene Simmons e Pual Stanley, famosa nel mondo oltre che per la forza e la bellezza dei suoi pezzi anche per i visi dipinti dei propri componenti, si tratta di un’onorificenza attesa da tempo. L’omaggio, infatti, giunge a quindici anni dalla prima nomination e dopo che la loro lunga assenza dalla "sala del rock", come anche quella dello stesso Stevens, oggi noto come Yusuf Islam, aveva fatto storcere il naso a molti critici. Al contrario dei “Kiss”, l’approdo è stato rapidissimo per i “Nirvana”, per i quali, tra l’altro, il 2014 segnerà il ventennale della scomparsa del loro leader, Kurt Cobain, che pose fine alla sua vita a soli 27 anni nel 1994. Le candidatura alla “Hall of Fame” sono valide per tutti gli artisti la cui incisione d’esordio è vecchia di almeno 25 primavere e per i “profeti del grunge” il battesimo risale al 1989 che l’anno venturo, per l’appunto, sarà trascorso proprio da due decadi e mezzo.
Per Peter Gabriel, invece, sarà una sorta di revival. L’interprete di “In Your Eyes”, infatti, era stato già premiato con i suoi “Genesis”, gruppo che abbandonò negli anni Settanta, e questa volta, a differenza della prima, ha fatto sapere che parteciperà alla kermesse newyorchese.
A venire insigniti del riconoscimento saranno pure il duo “Hall and Oates”, Linda Ronstadt, che lotta contro il morbo di Parkinson e che molto probabilmente non sarà presente alla cerimonia, e la E Street Band, complesso di supporto del “boss” Bruce Springsteen. Esclusioni eccellenti, invece, per “Yes” e “Deep Purple”.