Tutto De Andrè rimasterizzato, l'ansia di Giancane e gli inediti di Filippo Gatti

Tutto De Andrè rimasterizzato, l'ansia di Giancane e gli inediti di Filippo Gatti
di Fabrizio Zampa
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Lunedì 11 Dicembre 2017, 13:43 - Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 19:15
Fabrizio De Andrè - Tu che m’ascolti insegnami

Riascoltare Fabrizio De Andrè resta sempre una lezione di vita, di poesia, di indagine nel profondo dei sentimenti. Quei vecchi vinili consumati dall’uso e segnati da quei minuscoli graffi che oggi rendono il loro ascolto uno splendido viaggio nel tempo sono un patrimonio enorme, che meritava di essere rinnovato dal punto di vista materiale e che deve essere restituito al futuro anche grazie alle nuove tecnologie ma senza tradire mai l’intenzione originale. E’ quello che hanno fatto Dori Ghezzi e Morgan in una raccolta di quattro cd (ma è disponibile anche l'edizione su quattro vinili) che contengono 78 brani, tutti rimasterizzati in alta definizione 24-bit/192kHz dai master analogici originali di studio. L’operazione è stata lunga, complicata e faticosa.
«Tra i tanti fili rossi che si potevano scegliere per correlare o far ulteriormente dialogare i brani – spiega Dori – questa volta ho suggerito chiavi di lettura che identificasero filoni chiari, ma che a loro volta aprissero ulteriori discorsi». Così ecco quattro capitoli principali, intitolati rispettivamente  Femmine un giorno e poi madri per sempre (temi: L’amore e l’universo femminile), Il polline di Dio, di Dio il sorriso (La spiritualità il sogno), Dev’esserci un modo di vivere senza dolore (Guerra e pace, potere giustizia libertà) e Sotto il vento e le vele (L’infanzia la vita e oltre). Dentro ci trovate tutto, da Ho visto Nina volare a Hotel Supramonte, Canzone dell’amore perduto, Franziska, Smisurata preghiera, Prinçesa, Il testamento di Tito, Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers, Don Raffaè, Amico Fragile, Creuza de ma, Le nuvole, Il suonatore Jones… ditene una e c’è, con zero minuscoli graffi ma con tutta l’energia, i sentimenti, la passione, la lucidità, la grande intelligenza di De Andrè. E’ uno stupendo regalo da farsi e da fare, per ritrovare tutta la poesia di canzoni che non dimenticheremo e ci faranno respirare  ancora una volta quelle atmosfere magiche di molti o pochi anni fa.




Giancane – Ansia e disagio

Sembra che di Giancane, all’anagrafe Giancarlo Barbati, romano, 37 anni, già componente della band Il Muro del Canto, non esista una bio ufficiale: di se stesso dice «ciao, sono Giancane e in realtà sono proprio un cantautore di merda». Ma ci sa fare, il suo mix di folk e punk è provocatorio e irriverente, funziona bene, lui ha la buona abitudine di prendersi in giro, e in un recente singolo, Limone, racconta gli anni Ottanta, tempi di spalline e di eroina, a chi non li ha mai visti, anche se lui in pratica non li ha visti perché era solo un bambino. Gli piace Fiorello, ha fatto una cover di Riderà di Little Tony, uno dei libri che ama è Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway, insomma anche se sostiene di cantare la rabbia è uno più che giusto, che ha fatto le scelte giuste.  E ha appena presentato il suo nuovo album Ansia e Disagio (titolo più che rappresentativo dei tempi che tutti stiamo vivendo), fatto con suoni elettronici e impacchettato in una confezione che imita La Settimana Enigmistica, con un libretto contenente 11 giochi, uno per ogni canzone, dedicati appunti all’ansia e al disagio e disegnati da diversi  illustratori. «Volevo intendere questo disco come un gioco vario», spiega. Un’idea davvero niente male. Alcuni dei titoli, che rendono perfettamente il clima del disco: Non sono ricco, Disagio, Odio i bambini, Adotta un fascista, Ipocondria. Ascoltatelo, vi piacerà.


 
Filippo Gatti – La testa e il cuore

Una combinazione fra strutture di elettronica minimale e canzone acustica, ma soprattutto un lavoro di squadra, che ha visto il cantautore romano lavorare per più di una settimana solo per cercare i suoni giusti delle 10 canzoni dei disco: ecco La testa e il cuore, il nuovo album di inediti di Filippo Gatti, leader e fondatore degli Elettrojoyce e da 15 anni attivo come solista, oltre che come produttore artistico di musicisti come Bobo Rondelli e Riccardo Sinigallia. «Ho voluto che il disco prendesse vita dal suonare e dal vivere i brani insieme ai miei amici musicisti, perché credo nella bellezza dell'ascolto, come qualcosa capace di sorprenderti sempre», dice Filippo della sua saggia decisione, e aggiunge che «ascoltare è come viaggiare, non è come fare ogni giorno la stessa strada tra casa e lavoro. Dare spazio alla forza interpretativa significa dar vita a un'esperienza di scoperta di qualcosa, ogni volta, di nuovo. Non mi interessa la musica come mero intrattenimento. Per me fare musica è una forma di meditazione attraverso le emozioni». L’album è il diario di un viaggio immaginario, poetico e cinematografico, ispirato al racconto epico di Ulisse: un percorso in cui la ricerca su se stessi e sui propri affetti si intreccia a riflessioni sulla cultura e sul tempo. Con Filippo, voce e chitarra, suonano il pianista Fabio Marchiori, Francesco Gatti (basso, chitarra, drum machine), Steve Lunardi (violino), Matteo D'Incà (chitarra, basso) e la vocalist Virginia Tepatti. Tutto è nato dal primo brano, Gli accordi di Leonardo, sul quale sono stati via via costruiti gli altri pezzi, da Il re di Lampedusa (nato quattro anni fa, quando morirono più di 300 migranti) a  Amore perdonami, Da soli non si può stare. Le Sirene e le Stelle, Uh! La rivoluzione. Gatti lo presenta live domani martedì 12 dicembre al Monk, ma vi possiamo informare che è roba buona.


 
 
 
 
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