Biglietti nominativi per i concerti, Assomusica contraria: «I costi per gli spettatori aumenteranno»

Biglietti nominativi per i concerti, Assomusica contraria: «I costi per gli spettatori aumenteranno»
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Venerdì 29 Marzo 2019, 13:49
Assomusica dice no ai biglietti nominativi per i concerti dal vivo. «Siamo contrari a ogni forma di bagarinaggio - dice Vincenzo Spera, presidente dell'associazione a cui aderiscono oltre 120 imprese che realizzano l'80% dei concerti in Italia - ma i consumatori devono sapere che con l'introduzione dal primo luglio del biglietto nominativo i costi aumenteranno, cambiare il nome dell'utilizzatore non sarà una procedura veloce e si creeranno più code agli ingressi per i controlli». «Quest'emendamento approvato nell'ultima legge di bilancio del Governo come strumento di contrasto al fenomeno del secondary ticketing - sostiene Spera - rischia di generare soltanto un grande caos. Per attuare i necessari controlli, gli organizzatori dovranno aprire i cancelli molto tempo prima, impegnando più personale su più turni. Questi costi saranno pagati dai cittadini che acquisteranno il biglietto, aumenteranno code e tempi di attesa, specie in occasione di grandi manifestazioni. I consumatori non potranno più regalare un biglietto a un familiare, amico o parente. Le procedure per il cambio del nominativo non saranno semplici e immediate e potranno comportare ulteriori costi. In questo scenario rischiamo di perdere anche i grandi gruppi organizzati».

«Assomusica - prosegue la nota - è da sempre sensibile al tema della legalità e si è già adoperata per limitare il fenomeno del bagarinaggio online proponendo, in altre occasioni, misure ritenute idonee a superare questo annoso problema.
Anzitutto si possono chiudere tutti i siti di rivendita dei biglietti o si possono utilizzare delle app che consentono di tracciare l'eventuale passaggio di mano dei biglietti già emessi. Pur condividendo l'obiettivo che la legge si prefigge, riteniamo che le misure disposte, invece di perseguire l'attività criminosa di alcuni soggetti e imprese che sono la causa del fenomeno colpiscano fortemente i consumatori e gli organizzatori di spettacoli dal vivo, comportando ricadute negative sull'intero settore». Il settore della musica live rappresenta una filiera di circa mille imprese che dà lavoro a oltre 36.000 persone.
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