La richiesta è quella di sanzionare i siti di secondary ticketing. Nei giorni scorsi, il pm di Milano Adriano Scudieri ha impugnato il provvedimento con cui il gup Maria Vicidomini lo scorso febbraio aveva prosciolto quattro imputati, legati ai siti di rivendita di biglietti Viagogo, Di Gi e Vivo.
Secondo Assomusica (a cui aderiscono oltre 120 imprese che realizzano l'80% dei concerti in Italia) sui siti Viagogo, StubHub e MyWayTicket erano in vendita biglietti a cifre fino a quindici volte o oltre superiori al normale costo di vendita. Per la Pausini e Biagio Antonacci, ad esempio, i biglietti (che costano dai 35 ai 70 euro) si possono trovare online richieste di 265 e lo stesso per i The Giornalisti.
«Chiediamo all'autorità a cui vengono attribuiti i poteri di controllo - spiega il presidente di Assomusica, Vincenzo Spera - di fare applicare la legge contro il secondary ticketing (legge n. 232 dell'11 dicembre 2016) e in particolare il comma 545 che prevede sanzioni pecuniarie da 5.000 a 180 mila euro per quanti illecitamente fanno lievitare i prezzi dei biglietti a discapito dei consumatori finali».
Si tratta di «ricarichi assurdi e intollerabili» secondo Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, contento che sia stato presentato l'esposto. «Ora, però - ha aggiunto - oltre a sanzioni esemplari, attendiamo i biglietti nominativi, che dovrebbero scattare a partire dal prossimo primo luglio, vero argine al fenomeno del bagarinaggio».
Ed è su questo Assomusica non si trova d'accordo.
Secondo gli organizzatori di concerti «il biglietto nominativo nel settore della musica live» non solo non è necessario ma «comporterà danni certi agli operatori del settore, sia per i maggiori costi da sostenere per i servizi di controllo, sia per l'enorme allungamento dei tempi di afflusso agli eventi».
Tuteliamo chi ama la musica contrastando il bagarinaggio online, non vessando gli organizzatori di concerti. Il biglietto nominale non è la strada. Rivediamo l'emendamento @BattelliSergio, troviamo nuove soluzioni condivise #NoAlBigliettoNominale
— Assomusica (@Assomusica) 2 dicembre 2018
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