Diritti d’autore, Fedez dice addio alla Siae e passa a Soundreef: «Così aiuto la meritocrazia»

Diritti d’autore, Fedez dice addio alla Siae e passa a Soundreef: «Così aiuto la meritocrazia»
di Nicole Cavazzuti
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Venerdì 29 Aprile 2016, 16:44 - Ultimo aggiornamento: 19:06

C’è aria di rivoluzione nel mercato della raccolta e della gestione dei diritti d’autore sulle opere musicali. Tutto parte dalla direttiva Barnier dell’Unione Europea che, dallo scorso 10 aprile, che prevede l’apertura del mercato della raccolta e gestione del diritto d’autore anche ai privati. E per la nostra SIAE, che fino ad oggi ha goduto del monopolio assoluto, la liberalizzazione del mercato sarebbe un duro colpo. Inevitabilmente, infatti, il numero degli iscritti calerebbe in conseguenza della frammentazione. Sul tema, il presidente della Siae Filippo Sugar resta cauto: «L’Italia applicherà la direttiva, che però non impone di scegliere un mercato di concorrenza oppure di esclusiva. Questa rimane una scelta italiana».

Si vedrà, insomma. Nulla ancora è stato deciso. Intanto la prima azienda a sferrare l’attacco alla storica Società Italiana Autori ed Editori è la startup Soundreef che, secondo quanto riporta l’amministratore delegato Davide D’Atri, ha già il mandato per circa 1000 autori. La sua strategia? Puntare sull’utilizzo dei sistemi digitali per ridurre i tempi di rendicontazione e di pagamento dei compensi per gli autori, «conteggiando l’ammontare in modo preciso e non forfettario come previsto invece dall’attuale sistema utilizzato dalla SIAE, che paga a campione il 75% dei concertini (ovvero i live per un pubblico ristretto, ndr)».

Il primo big della musica italiana ad annunciare l’addio alla SIAE è il rapper Fedez, che ha firmato un modulo di annullamento all’iscrizione alla Siae valido dal primo gennaio 2017 e che abbiamo video intervistato ai margini della conferenza stampa. «Ho deciso di cercare alternative alle SIAE un mese fa, quando mia madre mi ha consegnato la rendicontazione inerente al 2013! Non mi interessa che i colleghi mi seguano passando dalla SIAE a Soundreef, ma che si accenda un riflettore su un argomento complesso: occorre promulgare in modo tempestivo una legge per migliorare la discografia italiana», spiega. E Davide D’Atri aggiunge: «C'è una fortissima corrente pro liberalizzazione da parte del Governo e del Pd, per questo sono rimasto sorpreso quando Franceschini alla Camera ha detto che voleva continuare con il monopolio. La campagna online è partita dal basso, dagli autori, ma siamo fiduciosi: il Governo è pro liberalizzazione e spero che il ministro ascolti». Insomma, è ancora tutti in fieri. Ma nel frattempo trecento imprenditori hanno già scritto al presidente del Consiglio Matteo Renzi per chiedere il pieno recepimento della disposizione europea 26 del 2014 sulla gestione collettiva dei diritti d’autore e dei diritti connessi.
Per la cronaca: il M5S ha sollevato la questione già da tempo e qualche giorno fa in Aula alla Camera, in occasione del voto della legge di delegazione europea, ha presentato un emendamento che chiede di recepire la direttiva Ue Barnier.

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