Dalla lettera d’amore al Colosseo al mausoleo del Quadraro: l'archeologia in chiave pop di Laura Larcan

Laura Larcan
di Sabrina Quartieri
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Giovedì 7 Luglio 2016, 20:54 - Ultimo aggiornamento: 13 Luglio, 09:24

Quindici storie di ritrovamenti archeologici che hanno dell’incredibile, narrate in chiave pop, pagina dopo pagina, sotto forma di guida insolita: dalla tomba del Gladiatore alle scarpe sotto la Piramide, dal teatro di Commodo al topolino che abitava nella testa di Apollo. I casi del libro “Roma, le scoperte mai raccontate”, scritto dalla giornalista del Messaggero Laura Larcan e pubblicato da CartaCanta Editore, appassionano fin dalla prima tappa di questo stupefacente viaggio tra i più affascinanti ritrovamenti archeologici di Roma e dintorni.
 



L'apertura è dedicata a una di quelle scoperte che nella vita di un archeologo capitano una sola volta: a pochi metri dall’aeroporto di Ciampino, alle porte della Capitale, tra uliveti secolari e antichi casali, una mattina di primavera del 2012, nell’ambito di una campagna di scavi preventivi, accade qualcosa di straordinario. La terra, improvvisamente, inizia a restituire meravigliosi tesori, sculture imponenti che insieme andranno a ricomporre il celebre mito di Niobe, la madre disperata cui Apollo e Artemide avevano sterminato i quattordici figli, i Niobidi appunto.

Dal rinvenimento delle statue di Ovidio, considerato uno dei casi più eclatanti degli ultimi anni, capitolo dopo capitolo, nel libro trovano spazio anche avvincenti storie che svelano una seconda vita dell’archeologia, meno nota, più psicologica ed emotiva. Quella che si fa scrigno, nascondiglio e rifugio di un’umanità clandestina che si è trascinata tra relazioni infelici e gli orrori dei conflitti bellici del secolo scorso. Come si legge, può capitare così che due blocchi di travertino si facciano paladini della disperazione di due amanti separati, sullo sfondo di una Roma appena uscita dalla guerra. E’ il caso "non archeologico" di una lettera d’amore ritrovata al Colosseo sotto la volta del cosiddetto primo ambulacro, il corridoio ad anello al piano terra del monumento. Vale a dire, a cinque metri d’altezza. E’ il febbraio del 2013 quando il restyling dell'oggetto viene completato e la carta firmata da Domenico per la sua amata Franca, una volta messa sotto vetro, diventa patrimonio storico dell’Anfiteatro Flavio.

Questa e le altre vicende narrate testimoniano come nell’area dell’Urbe l’esperienza della scoperta sia ancora possibile e per nulla straordinaria. Ancora oggi la Città eterna è capace di sorprendere ed emozionare e questo libro nasce proprio dal puro entusiasmo di raccontare i ritrovamenti più incredibili e sensazionali. Casi che molto spesso l'autrice Larcan, in veste di giornalista, ha visto nascere e prendere forma, fino a diventate scoop, magari partendo da una "semplice" intuizione del professionista addetto a uno scavo preventivo. Come si legge nel testo, infatti, ci sono cose che solo l’occhio scaltro, appassionato e paziente di un archeologo può vedere. Le grandi scoperte, a volte, arrivano anche solo osservando, con la giusta lentezza. Può bastare un piccolo frammento di marmo che fa capolino da una semplice pavimentazione. Una nota di bianco che si insinua nelle pieghe degli strati di pozzolana, un dettaglio appena accennato, anonimo, che sembra fare breccia quasi per caso nella polvere terrosa.

Eppure, quel debole e fragile indizio non sarà mai liquidato da un bravo archeologo. Dall'uomo con la mandibola fusa al cranio, al mausoleo sotterraneo del Quadraro, le storie contenute in questo libro, tutte raccontate con taglio veloce e giornalistico e con la voglia di far conoscere professionisti e studiosi mossi dalla passione (e non certo dai facili guadagni di questa professione), sono fatte di fortuna e casualità, intuizione ed esperienza, ma anche di banali indagini per allestire cavi elettrici e del gas. In fondo, la bellezza di Roma è anche questa: quando si scava per un motivo o per l’altro, croce e delizia dei lavori pubblici, la terra rischia di essere sempre generosa. 

“Roma, le scoperte mai raccontate” di Laura Larcan (CartaCanta Editore, pagg. 176, 13 euro)

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